16 Ago 2010 filcams,
Dopo il caso del Bar sito nei locali del Teatro Storchi, vogliamo evidenziare il grave caso di lavoro nero ed irregolare esistente, fino a poco tempo fa, in locali dell’AUSL di Modena. Si tratta di situazioni diverse, comunque riferibili ad un contesto – quello dei pubblici esercizi – dove da tempo denunciamo un forte degrado in termini di legalità
Ci riferiamo ai bar affidati in appalto dall’AUSL di Modena ad Italia Servizi Scarl; nello specifico i bar dell’Ospedale ex Estense di Modena e di Castelfranco Emilia.
La Filcams aveva denunciato per la prima volta le gravi irregolarità commesse da Italia Servizi il 14 luglio 2008, con una lettera indirizzata al Dott. Giuseppe Grandi (Direttore Amministrativo dell’Ausl di Modena) ed al Dott. Andrea Ferroci (Direttore del Provveditorato Economale e Logistica). All’epoca vennero denunciati gravissimi fatti, quali lavoro nero, irregolare e mancate retribuzioni e versamento dei contributi. Ciò nonostante la Cooperativa in questione ha continuato a lavorare presso l’Ausl di Modena fino al proprio fallimento, avvenuto nel marzo 2010, nonostante le continue denuncie di gravi irregolarità che si protraevano. Addirittura, anche dopo il fallimento, in modo del tutto illegittimo continuava da parte di Italia Servizi la gestione dei locali, senza alcuna speranza per i lavoratori di ricevere le retribuzioni.
Solo l’intervento del Curatore fallimentare poneva termine all’imbroglio ai danni dei lavoratori, con l’apposizione dei sigilli ai locali, ad oggi ancora chiusi. Sono 15 i lavoratori che, tramite il sindacato, rivendicano complessivamente oltre 100.000,00 euro da Italia Servizi.
Clamorosa, in tutta questa vicenda, l’assenza della Direzione dell’AUSL.
Mai nessuna risposta alle nostre numerose richieste, mai nessun incontro concesso al sindacato.
Nemmeno lo scorso mese di maggio, il Direttore Generale Giuseppe Caroli, riteneva di riscontrare in qualsiasi modo, una nota a lui indirizzata.
Non dubitiamo che da parte dell’AUSL siano state prodotte delle contestazioni ad Italia Servizi ma, nei fatti, quell’Ente sapeva ed ha tollerato quanto avveniva in un proprio appalto. Già, perché di appalto si trattava, e non di semplice affitto dei locali, e quindi abbiamo richiesto la responsabilità in solido dell’AUSL nei confronti dei lavoratori ex Italia Servizi.
L’unica occasione nella quale l’AUSL si è fatta viva è stato il 13 luglio 2010, presso la Direzione Provinciale del Lavoro, a seguito di una convocazione da noi richiesta.
In quell’occasione un avvocato ha sostenuto che l’Ausl non doveva essere ritenuta minimamente responsabile, in quanto per loro Italia Servizi non agiva in una situazione di appalto bensì di concessione in locazione. Questa differenza formale porterebbe decisivi risvolti sul piano pratico. Infatti nel caso di appalto l’Ausl di Modena sarebbe obbligata a rispondere in solido per tutti i crediti che vantano i lavoratori coinvolti, compresi i mancati versamenti contributivi, mentre in caso di concessione in locazione la legge prevede che ciò non avvenga, anche se resterebbero le gravi responsabilità per aver omesso tutte le iniziative utili a tutelare dei lavoratori.
Da documentazione in nostro possesso invece si evince chiaramente come Italia Servizi abbia vinto una gara di appalto, nel cui testo del bando l’Ausl di Modena si riferisce ad una concessione in appalto. In esso, tra le altre cose, si specifica chiaramente come tra le risoluzioni del contratto si debba fare riferimento all’art. 1671 c.c. che guarda caso è proprio relativo al Capo VII del Codice Civile sugli appalti.
Riteniamo che l’Ausl, di fronte a lavoratori che hanno denunciato situazioni di lavoro nero, mancate retribuzioni e mancati versamenti contributivi da parte di una Cooperativa che ha vinto una gara d’appalto, non possa voltarsi dall’altra parte. L’Ausl deve farsi carico dei crediti che vantano gli ex lavoratori di Italia Servizi. Inoltre deve essere garantita, come prevede la legge, la conservazione del posto di lavoro presso la nuova azienda che si aggiudicherà la nuova gara di appalto.
Anche su questo aspetto non vi sono risposte da parte della dirigenza AUSL.
L’Ausl di Modena ha purtroppo deciso di non risponde alle richieste di giustizia avanzate da decine di lavoratori coinvolti nel fallimento di Italia Servizi, riconoscendo quanto a loro tolto dal comportamento di un soggetto privo di scrupoli, Italia Servizi, e dalla omessa vigilanza da parte dell’AUSL.
Nel caso, qualora venga fatta giustizia, avremmo un’idea su dove andare a prelevare, dal bilancio dell’AUSL, i 100.000 euro che 15 lavoratori disoccupati attendono.
FILCAMS CGIL – UILTUCS UIL
Modena 16 agosto 2010

