28 Feb 2012
QUADERNO ISMU SUGLI ALUNNI CON CITTADINANZA NON ITALIANA/1
CRESCE NELLE SCUOLE IL NUMERO DI ALUNNI STRANIERI NATI IN ITALIA
di Arturo Ghinelli
Il Quaderno n°4 2011 “Alunni con cittadinanza non italiana. Verso l’adolescenza”A.s. 2010/2011 ci offre tutti i numeri per continuare a monitorare il fenomeno e questa non è una grande novità visto che il MIUR sono vent’anni che conta gli studenti figli d’immigrati. La novità a mio parere si trova nella nota posta subito sotto il “Quadro di sintesi. A.s. 2010/2011 “in cui si dichiara che la pubblicazione è “da considerare un presupposto per l’implementazione di politiche adeguate alle trasformazioni di questo fenomeno in Italia” e tale affermazione è contenuta anche nel documento conclusivo del 12.01.2011 relativo all’indagine conoscitiva promossa dalla Commissione Cultura della Camera. In somma a dargli credito farebbe pensare che questa volta si danno i numeri, non per metterli nel cassetto fino al prossimo anno, ma per migliorali,c ioè adottare interventi per assicurare il successo formativo a questi ragazzi prima che invecchino! Con questo punto di vista ho letto le 80 pagine del rapporto e ne commenterò solo alcuni aspetti.
NATI IN ITALIA
La percentuale dei nati in Italia è passata dal dato medio del 34,7% nell’a.s. 2007/08 al 42,1% del 2010/11. L’incidenza più alta si registra nelle scuole dell’infanzia, il 78,3%, seguite dalle Primarie, il 52,9%, e dalle secondarie di primo grado 23,8%, mentre la percentuale più bassa è riscontrabile nelle scuole secondarie di secondo grado 9%. Se da un lato,cresce il numero degli alunni nati in Italia, dall’altro, diminuiscono coloro che sono entrati per la prima volta nel sistema scolastico.
Entrati per la prima volta nel sistema scolastico
Dal 2007 al 2010 questo gruppo è passato dal 10% al 5% degli alunni con cittadinanza non italiana,distribuiti in modo abbastanza uniforme,infatti sono il 5,5% alle medie,il 5,4% alle elementari e il 3,8% alle superiori. Il dato significativo riguarda, invece, l’alto numero di nuovi ingressi nel sistema scolastico italiano relativamente al primo anno di corso di ciascun livello scolastico . In particolare, nell’a.s. 2010/11 è nel primo anno di corso delle scuole secondarie di primo e secondo grado che si potrebbero concentrare le maggiori difficoltà: allievi che non conoscono o non padroneggiano la lingua italiana, nelle età difficili della
pre-adolescenza e dell’adolescenza e alle prese con i non semplici contenuti delle
discipline scolastiche. Nelle scuole secondarie di secondo grado, tra gli studenti con
cittadinanza non italiana entrati per la prima volta nel sistema scolastico, il 63,8%
(più di 6 su 10) sono iscritti al primo anno di corso.
Distribuzione territoriale dei nati in Italia.
Tra le regioni al primo posto troviamo la Lombardia(48,1%),seguita da Veneto(47,7%),Emilia Romagna(44,7%,Marche(44,3%),Piemonte(44%)e Umbria(43%).
A livello provinciale le percentuali più alte dei nati in Italia si trovano Prato(56%),Biella(53,8%),Vicenza(52,6%),Mantova(50,9%),Cuneo(49,9%),Modena(49,6%).Nelle scuole dell’infanzia di Pistoia i nati in Italia sono il 87%. Alle elementari di Prato sono il 75% e alle medie di Biella sono il 44%.
Nelle scuole secondarie di secondo grado, spicca il dato della provincia di Trapani: il 34,6% degli studenti figli di immigrati sono nati in Italia. Trapani è seguita da Agrigento (21,1%), Catania (16,9%), Modena (16,8%), Ragusa (15,7%).
È un dato molto significativo se teniamo conto che la media nazionale degli studenti nati in Italia in questo settore scolastico è del 9,0%. Considerando però i valori assoluti relativi agli studenti nati in Italia di queste province, a Trapani sono 151 i nati in Italia inseriti nelle scuole secondarie di secondo grado, mentre a Modena sono 597.
Necessità di intervenire per agevolare il successo formativo
Sia i nuovi ingressi,sia i nati in Italia avrebbero necessità di essere accompagnati nel percorso scolastico con attività di recupero svolte dagli stessi insegnanti di classe fuori dall’orario;ma questo succede sempre meno di frequente con la motivazione che mancano i soldi nel FIS(Fondo di Istituto)per ricompensare i professori per le ore aggiuntive. E’ una situazione insostenibile che mette a rischio il successo scolastico di questi ragazzi,perciò sono nate a Modena diverse iniziative di volontariato che cercano di supplire alle mancanze di interventi della scuola pubblica. Alcune di queste iniziative si reggono sul sostegno dell’ARCI-scuola,altre sono nate all’interno delle comunità degli immigrati.
QUADERNO ISMU SUGLI ALUNNI CON CITTADINANZA NON ITALIANA/2
SENZA CITTADINANZA IN CERCA DI SUCCESSO SCOLASTICO
di Arturo Ghinelli
Ritardo
Analizzando i dati per livello di scuola e comparando italiani e non, il ritardo fra gli alunni con cittadinanza non italiana è sempre più elevato rispetto ai loro compagni italiani. Gli alunni con cittadinanza non italiana in ritardo sono il 18,2% nella scuola primaria, il 47,9% nella scuola secondaria di primo grado e il 70,6% nella scuola secondaria di secondo grado. Si deve comunque rilevare che la situazione di regolarità sta migliorando, fenomeno probabilmente connesso anche con il maggior numero di bambini nati qui e che in Italia cominciano il loro itinerario scolastico(…)
Nella scuola primaria quasi uno su 10 alunni con cittadinanza non italiana è in ritardo e arriva a esserlo più di un quarto in classe quinta, mentre la percentuale fra gli italiani si aggira sul 2%.
Nella scuola secondaria di primo grado il ritardo è consistente fino dalla prima, giungendo a interessare oltre la metà degli studenti in terza (erano il 60,5% nell’a.s. 2005/06), mentre fra gli italiani raggiunge al massimo il 9,9% in terza.
Nella scuola secondaria di secondo grado il ritardo ruota attorno al 70% degli alunni di cittadinanza non italiana, mentre fra gli italiani, pur diventando consistente, si aggira tra il 20 e il 30% nei diversi anni.(…)
Promozione
I dati statistici complessivi registrano la persistenza di un divario significativo nei tassi di promozione tra alunni di cittadinanza italiana e alunni di cittadinanza non italiana, più basso e in calo negli anni a livello di scuola primaria e, invece, pesante e in crescita a livello di scuola secondaria di secondo grado, dove la percentuale di non promossi fra i non italiani, pur in leggero calo, nell’a.s. 2009/10 rimane il 30%, circa il doppio del tasso registrato fra gli italiani.
A livello di scuola primaria, la differenza fra italiani e non è mediamente del 3,3%, con una punta del 4,8% in prima e con lievi differenze di genere a favore delle femmine.
A livello di scuola secondaria di primo grado la differenza complessiva sale all’8,2%, con una punta di 10,1% in prima e con un incremento delle differenze di genere.
A livello di scuola secondaria di secondo grado , la differenza complessiva sale al 15,3%, con tassi di promozione in prima fra i non italiani che si fermano al 62,5% e con marcate differenze di genere a favore delle femmine, leggermente più forti tra gli studenti con cittadinanza non italiana.
Prove INVALSI
Grazie alla attività dell’Invalsi a livello nazionale abbiamo a disposizione significative informazioni sui livelli di apprendimento degli studenti, anche differenziati per cittadinanza e con la distinzione tra immigrati di prima e di seconda generazione (che sono nati in Italia o che qui hanno frequentato tutte le scuole).
Per quanto riguarda la prova di italiano, vanno rilevate le significative variazioni territoriali che interessano gli studenti di tutte le cittadinanze, con risultati mediamente superiori nel Nord Ovest, Nord Est e Centro, proprio nelle regioni in cui la percentuale di presenza di alunni con cittadinanza non italiana è più elevata. Sempre
nelle tre Circoscrizioni di Centro e Nord, la distanza tra italiani e studenti di cittadinanza non italiana rimane comunque alta, riducendosi nei passaggi all’interno di ogni ordine di scuola, ed è molto chiara la distanza tra studenti di prima e seconda generazione. Questi ultimi riportano quasi sempre risultati superiori ai primi di più di 5 punti percentuali.