07 Dic 2021 ammortizzatori sociali, c.b. ferrari, crisi aziendale, fiom,
Le lavoratrici e i lavoratori della C.B. Ferrari Modena, unitamente alla Fiom Cgil, esprimono forte perplessità e preoccupazione per il futuro della storica azienda metalmeccanica (sita in via Curtatona 21) che produce macchine utensili, con 26 addetti.
L’impresa mette le sue radici 55 anni fa su due unità produttive, una su Modena e l’altra su Mornago in provincia di Varese.
Da gennaio 2020, la produzione soffre e sono stati utilizzati ammortizzatori ordinari prima, ammortizzatori legati alla pandemia Covid-19 dopo, che hanno portato le lavoratrici e lavoratori a rientrare in azienda solo da gennaio 2021, con difficoltà oggettive, legate al principio della rotazione della cassa tra lavoratori, principio che dà all’organico C.B. Ferrari la possibilità di maturare i ratei retributivi.
Non si lavora più di 5 giorni al mese.
Ma è proprio in questo contesto, che dal giugno 2020, la Fiom Cgil, sia di Modena che di Varese, non ha più condiviso la sigla sull’accordo sindacale di cassa integrazione.
Il sindacato, più di una volta, ha chiamato la direzione ad un confronto aperto, rispettoso e trasparente, per trovare soprattutto soluzioni alternative per poter avere una continuità produttiva ma, seppur la Direzione aziendale non si sia mai sottratta al confronto, le risposte hanno sempre portato ad un nulla di fatto.
Oggi, mentre i lavoratori di Modena sono in cassa integrazione con una penalizzazione retributiva da ormai due anni, nell’altro stabilimento italiano, a Mornago in provincia di Varese, stanno lavorando a pieno ritmo e addirittura assumono.
Nello stabilimento di Modena non si producono più macchine utensili, si assemblano solo alcune parti accessorie (magazzini e quadri elettrici).
Alcuni reparti produttivi sono fermi o lavorano al minimo, mentre gli uffici sono stati trasferiti a Mornago.
Appare chiara la strategia della C.B.Ferrari nel non condividere quelle che già oggi appaiono chiare scelte consapevoli. Terminare la produzione di macchine nell’unità produttiva di Modena, anziché tentare di rilanciarla, oppure di favorire a Modena un appoggio concreto alla produzione di Mornago.
Ma ad oggi Modena è priva di produzione, se non l’occupazione di pochi lavoratori in attività collaterali alla effettiva costruzione di macchine CNC.
Questa strategia trova la totale opposizione dei lavoratori che, appoggiati e sostenuti dal sindacato, esprimono la ferma volontà di difendere tutti i posti di lavoro.
Fiom-Cgil e lavoratori chiedono pertanto alle istituzioni di intervenire e farsi garanti del futuro della C.B. Ferrari a Modena.
E’ in gioco il destino di 26 lavoratori e delle loro famiglie.
Rsu e Fiom-Cgil Modena
Modena, 7/12/2021