RAPPORTO UNHCR: ANCHE LA SIRIA ALLA BASE DELL'AUMENTO DELLE DOMANDE D'ASILO

09 Apr 2013

di Ciro Spagnulo

All’aumento dell’8% nel numero di domande d’asilo presentate nei paesi industrializzati durante il 2012 hanno decisamente contribuito le domande d’asilo inoltrate da cittadini siriani, informa il rapporto dell Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) Asylum Levels and Trends in Industrialized Countries 2012. Sono state complessivamente 479.300 le richieste d’asilo registrate nei 44 paesi presi in esame. “Si tratta del totale annuale più elevato dal 2003, una cifra che conferma la tendenza in aumento riscontrata in tutti gli anni tranne uno dal 2006 a oggi. Sono soprattutto le guerre, vecchie e nuove, tra le quali quelle in Siria, Afghanistan, Iraq e Somalia, a costringere le persone a cercare asilo. “Ciò rende quanto mai necessario sostenere il sistema internazionale d’asilo. In periodo di conflitto esorto i paesi a mantenere aperte le frontiere a chi fugge per mettere in salvo la propria vita” ha affermato l’Alto Commissario per i Rifugiati António Guterres.

Il maggior numero di domande d’asilo si è registrato in Europa: 355.500 in 38 paesi rispetto alle 327.600 dell’anno precedente. “Tra i singoli paesi la Germania ha fatto registrare il più alto numero di richieste (64.500, il 41% in più rispetto al 2011), seguita da Francia (54.900 domande, +5%) e Svezia (43.900 domande, +48%). Un aumento del 33% in Svizzera (25.900 le richieste inoltrate) ha collocato il paese quasi al livello del Regno Unito (27.400 domande, +6%)”.

Si è invece più che dimezzato in Italia, dove le domande di asilo sono state 15.700, anche a causa del ridotto numero di sbarchi. “Il dato italiano contribuisce ad abbassare il numero di domande di asilo in Europa meridionale del 27% (48.600 domande). Si tratta del secondo valore più basso negli ultimi 6 anni”.

A livello generale, sono gli Stati Uniti il paese che ha ricevuto il maggior numero di domande d’asilo con 83.400 (7.400 in più rispetto all’anno precedente), soprattutto da cittadini di Cina (24%), Messico (17%) ed El Salvador (7%).

Più contenuti gli incrementi in Asia nord-orientale e Australia. Aumentano del 28% in Giappone e Repubblica di Corea e del 37% in Australia.

“In rapporto alla popolazione, Malta, Svezia e Liechtenstein sono stati i paesi con il maggior numero di richiedenti asilo (rispettivamente 21,7 ogni 1.000 abitanti, 16,4 e 16,1 – A titolo di paragone in Italia i richiedenti asilo sono 0,2 ogni 1.000 abitanti). Se il raffronto avviene invece con le dimensioni economiche dei paesi, sono stati Francia, Stati Uniti e Germania quelli col maggior numero di richiedenti asilo (rispettivamente 6,5 per ogni dollaro di prodotto interno lordo, 6,2 e 5,2)”.

Il paese d’origine del maggior numero di richiedenti asilo è l’Afghanistan (36.600 domande nel 2012 rispetto alle 36.200 dell’anno precedente), seguito dalla Siria. Qui il conflitto si è tradotto in un aumento del 191% delle domande d’asilo (24.800). Terzo paese è risultato la Serbia con 24.300 domande (+14%). Numeri rilevanti di richieste d’asilo inoltre sono stati presentati da cittadini di Cina (24.100) e Pakistan (23.200).

“Il numero di domande d’asilo non corrisponde a quello delle persone cui viene riconosciuto lo status di rifugiato, né costituisce un indicatore dell’immigrazione. Nella maggior parte dei casi le persone che cercano rifugio da un conflitto scelgono di restare nei paesi vicini nella speranza di poter tornare a casa. Un esempio di questa tendenza è proprio la Siria: 24.800 cittadini siriani hanno presentato domande d’asilo nei paesi industrializzati, mentre oltre 1,1 milioni rifugiati siriani si trovano nei paesi circostanti. È altrettanto vero comunque che le domande d’asilo possono riflettere l’ambiente prevalente in termini di sicurezza globale e rischio politico: quando ci sono più conflitti, ci sono anche più rifugiati”.

http://www.unhcr.it/news/dir/28/view/1453/rapporto-unhcr-anche-il-conflitto-in-siria-alla-base-dellaumento-delle-domande-dasilo-nei-paesi-industrializzati-145300.html

 

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