17 Giu 2009
Documenta le cronache italiane di ordinario razzismo e contesta la tesi che tenta di liquidarle come ‘casi isolati’. Lo fa il “Libro bianco sul razzismo in Italia” curato da Lunaria e presentato nei giorni scorsi a Roma.
Scrive Lunaria nella presentazione: “Le cronache di ordinario razzismo che qui documentiamo parlano da sole: testimoniano l’infondatezza della tesi che tenta di liquidare come ‘casi isolati’ quelle violenze razziste che, per la loro gravità, riescono ad acquisire visibilità sui media e divengono oggetto del discorso pubblico. Il razzismo in Italia non è ormai più un’ ‘emergenza’, nel senso che è quotidiano e diffuso da tempo in tutte le aree del Paese. Eppure, dovrebbe allarmare la facilità con la quale tendiamo ad abituarci alla sua presenza accettandolo come un fatto sociale ordinario”.
“Non contribuisce certo a frenare questa deriva,” scrive ancora Lunaria, “quel processo di legittimazione culturale, politica e sociale del razzismo di cui gli attori pubblici, in particolare istituzionali, sono i principali protagonisti: esso svolge un ruolo di primo piano nel mutamento delle modalità con le quali la società italiana si relaziona con i cittadini di origine straniera. Tale legittimazione, che ha richiamato l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale e delle istituzioni europee, ha alimentato e continua ad alimentare quei sentimeni diffusi di intolleranza e di ostilità che costituiscono l’humus favorevole per la proliferazione di atti e violenze razzisti”.
Il Libro analizza questa evoluzione indagandone le radici storiche e soffermandosi sul ruolo che la politica, i media e il diritto speciale ‘riservato’ ai migranti hanno svolto e svolgono nella produzione di un immaginario stigmatizzante dei cittadini di origine straniera e dei rom.
“La decostruzione dei pregiudizi e degli stereotipi veicolati dal discorso pubblico e dai media viene svolta grazia a un’ attenta analisi del carattere performativo del linguaggio che li contraddistingue e attraverso la narrazione di otto casi esemplari delle cranache del razzismo degli ultimi due anni”: la strage di Erba, l’uccisione di Vanessa Russo, l’omicidio Reggiani, il pogrom Ponticelli, l’uccisione di Abdul Guibre, la violenza subita da Emmanuel Bonsu, la violenza subita da Navtej Singh e la violenza della Caffarella.
“Tra i molti protagonisti del razzismo quotidiano vi sono i giovani, nel ruolo di attori e di vittime”, conclude la presentazione. “E’ una delle tendenze che devono più preoccuparci” e che “dovrebbe sollecitare le istituzioni e la società civile a guardare con maggiore attenzione i disagi, ma anche le aspettative, dei ‘figli dell’immigrazione’. Dovrebbe anche suggerire il rilancio delle politiche di inclusione sociale, una, anche se non la sola, delle scelte necessarie per combattere le molteplici forme del razzismo contemporaneo”.
IL LIBRO BIANCO SUL RAZZISMO IN ITALIA: