04 Ott 2018 accoglienza, arresto, domenico lucano, immigrazione, integrazione, riace,
Arci Modena e CGIL Modena intervengono dopo l’arresto del sindaco Mimmo Lucano: “In attesa di conoscere i dettagli, esprimiamo vicinanza a tutta la comunità”
Riace, un piccolissimo paese quasi spopolato della profonda Calabria, è diventato un simbolo nel mondo. Il modello Riace è semplicemente la straordinaria dimostrazione che si può costruire un efficace sistema di accoglienza diffusa, che l’integrazione rappresenta una importante occasione di sviluppo per il territorio, che costruire una società inclusiva e accogliente è un vantaggio per tutti. Un’utopia contro la quale negli ultimi mesi aveva fatto già balenare le sue accuse il Ministro dell’Interno: la colpa di Riace sarebbe quella di aver accolto troppo, anche oltre le decisioni delle commissioni prefettizie. Sta di fatto che i finanzieri hanno arrestato, ai domiciliari, l’uomo-simbolo di quella esperienza, il sindaco Mimmo Lucano, con l’accusa – tra l’altro – di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Arci Modena e Cgil Modena intervengono dopo l’arresto del sindaco Mimmo Lucano, avvenuto martedì 2 ottobre: “Le inchieste della magistratura si rispettano sempre, ma questa ordinanza nei fatti blocca l’esperienza più significativa che dimostra come integrazione e accoglienza siano la chiave di volta per risollevare l’intero Paese. Restiamo in attesa di conoscere i dettagli del provvedimento, ma esprimiamo solidarietà al sindaco Mimmo Lucano e confermiamo tutta la nostra vicinanza alla comunità di Riace”.
Modena, 4 ottobre 2018