RICICLAGGIO. PEGGIORA IL NOSTRO ESSERE “REGIONE ROSSA” !

19 Apr 2016

Modena, 19 aprile 2016

L’ultima relazione Banca d’Italia-UIF, che raccoglie le segnalazioni delle “operazioni finanziarie sospette di riciclaggio e finanziamento del terrorismo internazionale”, chiude l’analisi relativa all’intero 2015.
Il “cartogramma” di pagina 11 mostra la mappatura per regioni e province e conferma il crescere dell’Emilia Romagna fra le “regioni rosse” (in allegato) anche se stavolta nulla c’entra con la storia gloriosa!
L’anno che abbiamo alle spalle si chiude con una crescita nazionale del 15% sul numero delle segnalazioni sospette, raccolte da Banca d’Italia, che arriva a 82.428 segnalazioni.
Il perdurare della crisi non frena bensì accelera e perfeziona le modalità della economia malavitosa.
Ben l’83% di quelle segnalazioni “risultano attendibili e perciò non archiviate” ed inoltre, dato ancor più allarmante, triplicano quelle per sospetto finanziamento del terrorismo.

In Emilia Romagna l’anno si chiude con ben 5.579 operazioni sospette e con un balzo del 17%, superando la media nazionale.
Peggio di noi Lombardia, Campania, Lazio,Veneto e Piemonte.
Il podio grigio delle nostre province regionali è occupato da Bologna con 1.294 segnalazioni a rischio – con incremento del 20% – Modena con ben 821 e un più 18,6%, Reggio Emilia con 788 e un più 29%: più o meno il ritratto di Aemilia !
Numeri sconvolgenti, ma che non suscitano dibattito ed adeguata attenzione sociale, in particolare nel nostro mondo dell’economia e delle imprese.
Tanto più perché sono numeri che si collocano per il 56% nelle cosiddette “classi di rischio” medio e alto e che si rivolgono a “clienti” dei settori economici per noi centrali: edilizia, industria e commercio.
Con “importi medi” delle operazioni finanziarie sospette dell’ordine di 70.660 euro!
Utilizzando bonifici,vendita/acquisto/trasferimento titoli, assegni e contante.
Si parla degli stessi settori dove peraltro cresce il riscontro di lavoro nero, irregolare ed illegale, fonte riconosciuta e consolidata di “fondi neri” che poi dovranno essere in qualche modo riciclati e rimessi in circolo.

Ultimo top-black in peggioramento, che purtroppo ci assegna l’investigazione della Banca d’Italia, riguarda l’interscambio di bonifici finanziari con i Paesi paradisi fiscali.
Modena e Piacenza sono le uniche due province in regione col colore rosso per rilevare che il 15%-18% del totale dei bonifici provenienti dall’estero partono dai “paradisi”.
Ancor peggio, solamente la provincia di Modena – unica in regione e fra le sedici italiane – si distingue con una media del 25-30% di bonifici emessi verso paradisi fiscali che vedono, nell’ordine, dopo la Svizzera, Hong Kong e l’intera serie degli Emirati.
E’ ovvio, ma è bene ricordare, che per queste operazioni “altamente attenzionate”, proprio non c’entrano le povere rimesse dei lavoratori stranieri immigrati (!!) quanto invece i settori economici e finanziari ben consigliati da scafati consulenti.

Come si vede, un rischio molto elevato di crescente riciclaggio malavitoso che coinvolge da vicino e direttamente l’economia dei nostri territori.
E’ perciò urgente superare l’incredulità e lo stare in disparte di alcune nostre Istituzioni e sopratutto delle principali rappresentanze economiche e produttive, per leggere e capire quei dati, la loro provenienza, il profilo di quei “clienti” ed imprese oggetto delle centinaia di segnalazioni sospette in ognuna delle nostre province.
Solo così si potranno estendere e sperimentare “buone pratiche” efficaci di contrasto e di antimafia quotidiana e non da convegno.


Franco Zavatti, Cgil Modena-coordinatore sicurezza e legalità Cgil Emilia-Romagna

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