10 Ott 2008 mobilitazione, presidio,
Modena, 10 ottobre 2008
C’erano oltre 500 fra delegati e attivisti della CGIL di Modena in rappresentanza di oltre 150 aziende industriali al presidio di stamattina davanti alla sede provinciale di Confindustria Modena in via Bellinzona, per dire un chiaro no alla proposta di Confindustria sulla riforma del modello contrattuale e alla dichiarata volontà di un accordo separato.
La CGIL è contraria alla controproposta confindustriale sulla riforma dei contratti poiché prevede una diminuzione programmata del salario contrattuale, imbriglia la contrattazione in un rigido sistema di regole e sanzioni e non prevede nessun allargamento della contrattazione aziendale e di secondo livello. Per questo la CGIL chiede di ripartire dal confronto sulla piattaforma unitaria di CGIL CISL UIL e chiede l’allargamento del confronto a tutte le parti datoriali, Governo compreso.
Con la protesta di stamane, la CGIL modenese lancia un segnale chiaro a Confidustria, affinché si faccia interprete presso la propria struttura nazionale delle conseguenze negative che un eventuale accordo separato produrrebbe a Modena. I lavoratori non staranno in silenzio di fronte al rischio di perdere o ridurre il peso della contrattazione sia nazionale che aziendale.
Per reagire a questo pericolo, dal presidio di stamattina e dalle parole del segretario generale della CGIL di Modena Donato Pivanti, è stata ribadita chiaramente la volontà di continuare, già a partire da lunedì prossimo, le iniziative di protesta e mobilitazione in caso di accordo separato o di avviso comune, sia nei luoghi di lavoro che sul territorio.
Ai numerosi Ordini del Giorno di protesta e di condanna della posizione di Confidustria da parte delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) delle aziende modenesi già pervenuti a CGIL CISL UIL nei giorni scorsi, se ne aggiungono ancora di nuovi in queste ore, fra cui quelle delle RSU delle aziende: Grandi Salumifici Italiani, Parmareggio Spa, Unigrana Spa e Fiordalba Srl, Panini Spa, Fondazione Ert, Franco Cosimo Panini Editore, Telecom Modena, Grafos Formigine, Litographic Group Fiorano Modenese, Golinelli Industrie Grafiche Formigine, Edis e Arbe Industrie Grafiche.
Modena, 9 ottobre 2008
In concomitanza con l’aggiornamento del tavolo nazionale sulla riforma del modello contrattuale previsto per venerdì 10 ottobre, una folta rappresentanza di attivisti, delegati e funzionari della CGIL di Modena darà vita ad un presidio di protesta in mattinata (ore 9.30-12) davanti alla sede di Confidustria (via Bellinzona 27/A).
La CGIL di Modena – in coerenza con le decisioni del Comitato Direttivo nazionale del 30 settembre che ha considerato esaurita la fase del confronto con Confindustria – rivendica l’avvio di un tavolo negoziale che veda il coinvolgimento di tutte le parti datoriali, Governo compreso, in coerenza con la piattaforma unitaria di CGIL CISL UIL al fine di conquistare un modello contrattuale unico per l’insieme dei lavoratori pubblici-privati, dell’industria, dei servizi e dell’agricoltura.
La CGIL ritiene inaccettabile la controproposta di Confindustria sulla riforma dei contratti che prevede un sistema di regole e sanzioni che ingabbia la contrattazione nazionale, svilisce il ruolo delle RSU e delle categorie, relega il ruolo del sindacato a semplice accompagnatore delle scelte e delle strategie del sistema delle imprese.
La CGIL ritiene altresì inaccettabile una proposta che sul piano salariale prevede la riduzione programmata del salario contrattuale quando le richieste unitarie sono invece quelle di aumentare – attraverso la contrattazione di primo e secondo livello e l’adozione di appositi interventi fiscali (restituzione del fiscal drag e aumento delle detrazioni per lavoratori e pensionati) – il potere di acquisto dei salari, con ciò rispondendo anche alla necessità di sostenere i consumi e ridurre i rischi di povertà e le disuguaglianze sociali.
La proposta di Confidustria abbassa invece il valore medio delle retribuzioni su cui finora sono stati rinnovati i contratti: – 15% per i meccanici, -20% per i trasporti, -30% per i dipendenti pubblici.
E per quanto riguarda la contrattazione aziendale, non solo non vi è allargamento (ricordiamo che oggi si fa contrattazione di secondo livello solo nel 35% delle imprese), ma gli aumenti sono legati unicamente al salario variabile, collegato esclusivamente agli andamenti e alla redditività d’impresa.
Inaccettabile, inoltre, la proposta sugli Enti bilaterali. Confindustria sulla bilateralità ha sempre detto no. Ora propone di assumerla ed allargarla fino a prevedere per l’Ente Bilaterale un ruolo di collocatore di manodopera, gestore di ammortizzatori sociali e delle assicurazione sanitarie, e di certificatore dei rapporti di lavoro.
Il tutto in perfetta sintonia con quanto prevede il “libro Verde” del Governo su riforma del welfare e mercato del lavoro che si pone l’obbiettivo di ridurre pesantemente i diritti universali in materia di sanità, servizi sociali e ammortizzatori e destrutturare ulteriormente il mercato del lavoro peggiorando quanto già contenuto nella Legge 30.
Un’operazione che vuole ridurre il peso del sindacato e della sua rappresentanza nei luoghi di lavoro, snaturandone funzione e ruolo.
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Modena, 7 ottobre 2008
RIFORMA CONTRATTI: LE RSU MODENESI DICONO NO A CONFIDUSTRIA CHE VUOLE L’ACCORDO SEPARATO
Continua la mobilitazione dei delegati sindacali nei luoghi di lavoro per dire no all’accordo separato sulla riforma del modello contrattuale in vista dell’incontro con Confindustria venerdì prossimo 10 ottobre.
Dopo la prima tornata di ordini del giorno già inviati tra il 2 e il 3 ottobre a CGIL CISL UIL modenesi dalle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) e dalle RSU CGIL di diverse aziende modenesi, fra cui – Cooperativa Bilanciai di Campogalliano, Caprari Modena, Martini di Concordia, Carrozzeria Barbi di Mirandola, Mantovanibenne di Mirandola, System di Fiorano Modenese, Digitek di Concordia s/Secchia, Meccanica GN di Carpi, Steton di Carpi, Evobus Italia (Sorbara), STB Spa (Nonantola), Idraulica Sighinolfi (Nonantola), Annovi&Reverberi Modena, PFB Modena – altri ordini del giorno si aggiungono in queste ore.
Quelli delle RSU Rossi Motoriduttori Modena, Conserve Italia Ravarino, G.B. Ricambi Modena, Motovario Fiorano Modenese, TetraPaK Packaging, UTIT Modena, C.B. Ferrari Modena, Annovi & Reverberi Bomporto, T.ERRE Ravarino, CB Levigatrici Soliera, Saeco di Iola Montese, CFM Nilfisk di Zocca, Klarius Srl di Finale Emilia.
I delegati sindacali di fabbrica sono contrari all’eventualità di un accordo separato voluto dalla Confindustria e chiedono di lavorare per trovare un accordo unitario, di riprendere il confronto sulla piattaforma presentata da CGIL CISL UIL per affermare l’universalità del modello contrattuale e l’estensione del tavolo a tutte le associazioni datoriali, Governo compreso.
Chiedono il rilancio vero e l’estensione della contrattazione sia nazionale che di secondo livello, senza impedimenti burocratici, la salvaguardia reale del potere d’acquisto dei salari, il ruolo del Governo nella politica fiscale per una riduzione del prelievo su salari e stipendi.
Infine, ribadiscono che l’ultima parola spetta ai lavoratori destinatari dell’accordo stesso e che qualsiasi accordo siglato, per definirsi tale, debba essere sottoposto al vincolo del voto certificato dei lavoratori interessati.

