RIFORMA DELLA CITTADINANZA: LE PROPOSTE DEL PDL

05 Nov 2009

L’altro ieri il Pdl ha presentato le sue proposte per la riforma della cittadinanza. Sono raccolte in un documento elaborato dalla Fondazione Magna Carta, “Identità nazionale, libertà e responsabilità”. Il documento è alternativo alla proposta Sarubbi-Granata. Infatti, dice no alla cittadinanza dopo cinque anni. Il Pdl preferisce la cittadinanza a punti: “potrebbe essere opportuno mantenere invariato l’attuale periodo minimo di residenza sul territorio italiano, richiesto per l’ottenimento della cittadinanza, prevedendo, al contempo, alcune specifiche fattispecie di abbreviazione del termine, in presenza di circostanze soggettive ed oggettive tali da far ritenere presumibile una più rapida integrazione dell’aspirante cittadino. Occorre, in altre parole, individuare alcuni criteri che potrebbero assumere rilevanza ai fini dell’ottenimento della cittadinanza, integrando il tradizionale criterio cronologico”, criteri come la verifica della conoscenza della lingua italiana e delle nozioni fondamentali della storia e del diritto costituzionale italiano, la stabilità della condizione sociale del richiedente, la fedina penale pulita.

Secondo il documento, inoltre, l’idea della cittadinanza breve sconta una concezione novecentesca del fenomeno migratorio: “L’idea di accelerare la concessione dello status di cittadino per favorire l’integrazione dei lavoratori stranieri presenti in Italia appare figlia di una concezione novecentesca dell’immigrazione. Una stagione nella quale l’immigrazione in un paese lontano da quello di origine, coincideva nella stragrande maggioranza dei casi con l’interruzione definitiva dei legami con il paese di provenienza. Oggi, grazie alle nuove tecnologie ed ai mutamenti sociologici che hanno interessato i Paesi di origine degli immigrati, il fenomeno migratorio è estremamente più mobile. La maggiore facilità dei trasporti, dei sistemi di comunicazione e dei trasferimenti finanziari, consentono all’immigrato di essere normalmente inserito nel proprio contesto d’origine in modo assai più stabile e continuativo di quanto accadeva un secolo fa. Non solo. Il consolidamento dell’Unione europea e l’abbattimento delle barriere fra i singoli Paesi dell’Unione ha fatto sì che oggi gran parte degli immigrati extracomunitari sia estremamente mobile nell’ambito del territorio dell’Europa comunitaria.”. E’ evidente che il Pdl non vuole vedere e quindi fare i conti con una presenza oramai stabile di milioni di cittadini stranieri. Definisce poi “la questione dello jus soli un falso problema”.

   Il documento verrà ora discusso dai vertici del partito e all’interno della maggioranza; quindi il dibattito verrà trasferito in parlamento.

IL MANIFESTO SULLE REGOLE PER LA CONCESSIONE DELLA CITTADINANZA ITALIANA

image_print

Articoli correlati

14 Nov 2025 aggiornamento rls

DL 159/2025: LE NOVITÀ SU FORMAZIONE E PROMOZIONE DELLA SICUREZZA

In attesa degli sviluppi relativi al processo di conversione in legge, proseguiamo con la presentazione del nuovo decreto-legge 31 ottobre […]

14 Nov 2025 cantieri edili

GRANDI OPERE IN SICUREZZA: AUTONOMIA, COORDINAMENTO E RUOLO DEGLI RLS

Attraverso le “Linee di indirizzo per la sicurezza del lavoro nei cantieri delle grandi opere pubbliche e private di interesse […]

14 Nov 2025 digitalizzazione

RIPENSARE LA SICUREZZA E LA SALUTE NELL’ERA DEL LAVORO DA QUALSIASI LUOGO

Nel 2022, il 18% dei lavoratori in Europa ha lavorato principalmente da casa, mentre un ulteriore 17% ha lavorato da […]