Rimpatri forzati Migranti, "L'Italia viola le norme internazionali"/Rassegna.it

11 Mag 2009 mobilitazione,

Monsignor Agostino Marchetto: “Fino a prova contraria , i migranti sono rifugiati presunti”. L’Ue: “Stiamo monitorando la situazione”. Ma Maroni insiste: “E’ l’avvio di una nuova fase”

di Carlo Ruggiero

 
Il rimpatrio dei clandestini in Libia ‘ha violato le norme internazionali sui diritti dei rifugiati’. E’ questo, in sostanza, il contenuto della protesta formulata dal segretario del Pontificio Consiglio per i Migranti e gli Itineranti, Monsignor Agostino Marchetto. Ma c’è di più, secondo il Vaticano anche alcune norme del pacchetto sicurezza, come quella sulla denuncia obbligatoria dei medici, preludono a ‘gravi difficoltà” per la realizzazione dei diritti umani dei migranti in Italia.

La triste vicenda dei 227 migranti (tra cui, secondo l’agenzia Cir, anche tre donne incinte) scortati in Libia dalla Marina italiana, dunque, ha prodotto un’esternazione formale nei confronti del governo italiano da oltretevere. ‘La normativa internazionale, alla quale si e’ appellata anche l’Onu – ha ricordato il responsabile del dicastero sui migranti del Vaticano – prevede che i possibili richiedenti asilo non siano respinti, e che, fino a che non ci sia modo di accertarlo, tutti i migranti siano considerati ‘rifugiati presunti’.

Il ministro Maroni, dopo aver deciso di rimandare in Libia direttamente dal mare tre carrette stracolme di migranti soccorsi nel Canale di Sicilia, aveva parlato ieri di una “giornata storica”. Evidentemente dello stesso avviso non è monsignor Marchetto, che afferma: ‘Capisco che gli attuali flussi misti complicano le cose anche per i governi , ma c’e’ bisogno comunque di rendere operative le norme concordate e riaffermate più volte nelle sedi internazionali”. L’alto prelato ha poi ribadito la sua convinzione, già espressa più volte ma non sottoscritta dalle massime autorità ecclesiastiche, che la legislazione italiana in materia migratoria sia macchiata da un ‘peccato originale” rappresentato dalla volontà di ‘criminalizzare gli emigranti irregolari”.

Ma sulla vicenda anche l’Unione Europea è sul chi va là. “Al momento non abbiamo dettagli e vogliamo tenere sotto controllo la situazione”, ha detto un portavoce del Commissario Ue alla giustizia. “Vogliamo capire cosa stia accadendo”. Quando gli e’ stato chiesto se l’azione della Marina italiana rientrasse in un ambito legale, il portavoce del commissario Ue, Michele Cercone, ha detto che “tutto dipende dai dettagli” e che “ci sono diversi scenari e possibilità”.

Da più parti, però, si avverte preoccupazione soprattutto per la sorte dei clandestini rimpatriati. La Libia “non consente nessun monitoraggio” e non aderisce ai trattati internazionali. Mi sembra che ormai si sia dimenticato il diritto alla vita” ha accusato la leader radicale, Emma Bonino. Secondo l’organizzazione per la difesa dei diritti umani Human Rights Watch (Hrw), inoltre, il rimpatrio forzato ha violato il diritto di asilo di queste persone, ponendole a rischio di trattamenti inumani e degradanti”. Bill Frelick, responsabile del settore rifugiati dell’organizzazione sottolinea come ‘l’Italia si comporti come se avesse fatto qualcosa di positivo rimandando immediatamente queste persone indietro’. In realta’, hanno negato a queste persone il diritto di asilo e le hanno messe in una situazione difficile”.

Il Coordinamento nazionale immigrazione della Cgil esprime “viva condanna per l’operato del governo. Si tratta infatti di una grave violazione delle norme internazionali su diritti umani e diritti dei rifugiati”. La Cgil, inoltre, affida ad una nota ufficiale “dolore e indignazione per la morte della signora tunisina Nabruka Mimuni, detenuta da una settimana al Centro di identificazione ed espulsione di Ponte Galeria a Roma e che domani avrebbe dovuto essere rimpatriata in Tunisia”. Per il sindacato di Corso d’Italia, dunque, è “netta la contrarietà al pacchetto sicurezza sull’immigrazione in discussione al Parlamento”. Questi provvedimenti, infatti, “rappresentano il quadro di un Paese in cui non si vuole governare il futuro; la civiltà e diritti umani vengono sacrificati in una gestione ideologica dell’immigrazione, e si mettono in serio pericolo la democrazia e la solidarietà nella nostra società”.

Un appello alla mobilitazione viene rivolto alle comunità migranti e al movimento antirazzista anche da Pietro Milazzo, responsabile del dipartimento immigrazione della Cgil siciliana. “Quello che per il ministro Maroni è un ‘risultato storico’- dice -, è solo l’esito vergognoso di una politica razzista e xenofoba”. Questo scenario, a suo giudizio, è “in perfetta coerenza con quanto sta avvenendo in Parlamento, dove si vuole approvare a tutti i costi l’introduzione del reato immigrazione clandestina e il trattenimento nei Cie fino a 6 mesi, benché incostituzionale”. “Contro tutto ciò – conclude Milazzo – continueremo ad opporci”.

Del tutto sordo alle proteste appare però il ministro dell’Interno, che nel corso della cerimonia per il 157/o anniversario della fondazione della Polizia, conferma la strategia dei respingimenti. ‘La collaborazione con la Libia – ha detto Roberto Maroni, – sta cominciando a dare i risultati sperati e l’operazione condotta ieri di concerto tra l’Italia e la Libia conferma l’avvio di una nuova fase”.

Intanto, questa mattina, un altro barcone con 77 immigrati a bordo e’ stato riportato nel porto di Tripoli. Fonti locali riferiscono che l’imbarcazione, che si trovava in difficoltà non lontano dalle coste libiche, è stata rimorchiata in nottata da un mezzo in servizio presso una piattaforma dell’Eni. A dare l’ordine al rimorchiatore italiano di intervenire sono stati gli stessi militari libici in servizio sulla piattaforma.
08/05/2009 17:11

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