IL RINNOVO DEI CONTRATTI PROVINCIALI E' UN DIRITTO DEI LAVORATORI AGRICOLI. CIA -COLDIRETTI & CONFAGRICOLTURA REGIONALI BUTTANO IRRESPONSABILMENTE BENZINA SUI TAVOLI DI TRATTATIVA APERTI IN REGIONE STRUMENTALIZZANDO TERREMOTO E SICCITA'

27 Set 2012 flai, sisma, sisma 2012,

Bologna, 27 Settembre 2012

La Segreteria della FLAI CGIL dell’Emilia Romagna esprime viva preoccupazione per il comunicato con il quale le Organizzazioni Regionali  di CIA, Coldiretti e Confagricoltura sono intervenute per frenare il  rinnovo dei contratti provinciali  di  lavoro degli operai agricoli, alcuni dei quali vicini ad una stretta conclusiva.

Un comunicato che irresponsabilmente distorce la realtà a partire dalla stessa rappresentazione dei dati delle trattative: le richieste delle OO.SS. sono infatti ben superiori a quel 6 – 6,5% indicato dal comunicato delle organizzazioni datoriali, le quali (escludendo che intervengano senza conoscere le piattaforme sindacali di cui si discute) evidentemente cercano, in questo modo, di porre dei tetti alle controproposte che le loro organizzazioni territoriali  devono decidersi ad avanzare per poter concludere i negoziati.

Del resto i dati di fatto sono semplici e chiari:  i lavoratori agricoli sono da 9 mesi senza contratto, dopo un 2011 nel quale l’inflazione ha sfondato il 3,3 %  contro un aumento dei salari del contratto nazionale del 2010 che, per il 2011 ha previsto un aumento dell’1,6%. Nel corso del 2012   l’inflazione è ormai attestata al 3,2%, mentre per il 2013 nessuno può ragionevolmente credere che si possa  stare sotto il 2,5%, (anzi vista l’assenza di controllo sui prezzi e tariffe dei prodotti in regime di monopolio e oligopolio quali energia e servizi, e le stangate fiscali in arrivo, è più probabile che si arrivi al 3%).

Le piattaforme tengono conto di questa realtà.  

I lavoratori stanno dunque lavorando da  9 mesi con salari già decurtati ormai del 5% del loro potere di acquisto e, se non si sono proclamate iniziative di lotta nel pieno della campagna estiva è proprio perchè la responsabilità e lo spirito di coesione  hanno  (come sempre) guidato  il comportamento del Sindacato Confederale. Ma a tutto c’è un limite.

Ora il comunicato delle datoriali regionali ci dice  che  forse la  responsabilità è stata mal riposta. 

Se così fosse le organizzazioni sindacali non potranno che tenerne conto, per oggi e per il futuro.

Nessuno nega le difficoltà, ma i lavoratori sono già stati colpiti, hanno già pagato un prezzo  e, mentre le imprese hanno già la certezza  di adeguati  rimborsi  per il terremoto e  forme di  sostegno per le altre calamità, i lavoratori sono con meno occupazione, con meno reddito e ancora  senza ammortizzatori. Ora si vorrebbe caricare sulle loro spalle il prezzo di una ulteriore e duratura  svalutazione delle loro retribuzioni.

E’ una scelta cinica e irresponsabile, che minerebbe alla radice non solo le relazioni sindacali  nel comparto agroalimentare (per le ricadute anche sugli altri tavoli contrattuali del settore) ma tutto quel quadro di coesione che da sempre caratterizza anche il rapporto tra parti sociali e istituzioni  che accompagna l’intervento pubblico che fluisce sul settore.

Perché deve essere chiaro a tutti che non rinnovare i contratti provinciali in agricoltura equivale a non rispettare il contratto nazionale che li prevede e per queste ragioni saremo costretti ad agire di conseguenza: nessuno pensi che se le associazioni datoriali perseguono questa posizione tutto resti come prima.

 

 

La Segreteria Regionale FLAI CGIL Emilia  Romagna

 

 

 

 

 

 

 

 

RINNOVARE I CONTRATTI PROVINCIALI OPERAI AGRICOLI

Bologna, 5 settembre 2012

Le Segreterie Regionali delle Federazioni dei lavoratori dell’agroalimentare FAI CISL FLAI CGIL UILA UIL dell’Emilia Romagna, esaminato lo stato  delle  trattative per il rinnovo dei contratti  provinciali di lavoro degli operai agricoli nella Regione, esprimono  forte preoccupazione per il rallentamento che hanno subito le trattative su tutti i tavoli provinciali, con gravi ricadute di perdita del potere di acquisto delle retribuzioni di migliaia di  lavoratori agricoli interessati.

Va infatti considerato che per gli operai agricoli i contratti provinciali determinano gli aumenti salariali del secondo biennio (2012/2013) successivo agli aumenti derivati da quelli fissati per il primo biennio (2010/2011) dal Contratto Nazionale, assolvendo quindi a una funzione determinante ai fini della difesa del potere di acquisto. Sono dunque già nove mesi che i lavoratori non hanno copertura rispetto a una inflazione attestata al 3% su base annua, e con alle spalle un rinnovo nazionale per il biennio 2010/2011 sul quale è stata maturata una ulteriore perdita del potere di acquisto dell’1,6% riferita al 2011 che è compito dei contratti provinciali recuperare.

Le Segreterie Regionali sottolineano la necessità che nei prossimi incontri, programmati da metà settembre venga un segnale chiaro dalle controparti  (Confagricoltura, Coldiretti e  Confederazione Italiana Agricoltori) della volontà di raggiungere,  nelle prossime settimane, le intese necessarie a rinnovare i contratti, evitando di innescare uno stato di tensione nelle relazioni sindacali che si ripercuoterebbe inevitabilmente sull’insieme dei rapporti anche a livello regionale, compromettendo la coesione necessaria ad affrontare una situazione difficile, resa più pesante dalle calamità che hanno colpito la Regione (dal sisma alla siccità). Eventi eccezionali richiedono responsabilità di tutti, per una rapida ripresa e per tornare alla normalità che per le parti sociali vuol dire normali relazioni sindacali – industriali con rispetto delle scadenze e conseguente rinnovo dei contratti di lavoro.

Non sarebbe infatti accettabile che mentre si produce uno sforzo di coesione  per meglio utilizzare le risorse pubbliche da destinare alla ricostruzione e ad affrontare le emergenze, (risorse che va sempre ricordato provengono in larga parte dai sacrifici imposti in questi mesi soprattutto ai lavoratori dipendenti per risanare il bilancio pubblico)  prevalesse la tentazione di strumentalizzare le difficoltà per negare il rinnovo dei contratti provinciali.

E’ dunque necessario che si abbandoni, ove ci fosse, questa tentazione, determinando calendari serrati volti a chiudere in fretta i rinnovi, da un lato manifestando con proposte adeguate, a tutela anche della stessa impresa, la volontà di tutelare la professionalità dei lavoratori, la  bilateralità contrattuale  e la salvaguardia del potere di acquisto delle retribuzioni e dall’altro lasciando cadere quelle proposte pregiudiziali che, non avendo fondamento nei rimandi del CCNL o avendo motivazioni spiccatamente ideologiche, risultano solo funzionali a mantenere il blocco della contrattazione.

Segreterie regionali            FAI CISL   FLAI CGIL   UILA UIL            Emilia  Romagna

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