20 Nov 2009 mobilitazione, presidio, sciopero,
Modena, 20 novembre 2009
In merito all’incontro di ieri per la vertenza Marazzi, la Filctem/Cgil precisa che sarà anche vero che l’azienda non vuole procedere con atti unilaterali sul personale, ma ci sono pur sempre 360 esuberi dichiarati e su questo non è cambiata la posizione dell’azienda.
Per questo la Filctem/Cgil esprime preoccupazione e sostiene la partecipazione volontaria delle maestranze ai presidi, non ultimo quello di stamattina, davanti alle sedi aziendali coinvolte nel processo di riorganizzazione.
Nonostante il piano industriale sia stato al centro della discussione di ieri, la Filctem/Cgil continua a sottolineare quanto sia necessario continuare il confronto per raggiungere l’obiettivo di incrementare gli investimenti e consolidare la produzione, e di conseguenza mantenere gli attuali livelli occupazionali, in tutti i siti produttivi del Gruppo Marazzi.
La Filctem/Cgil auspica che la ripresa del confronto lunedì 23 novembre sia utile a far avanzare la vertenza su queste direzioni, per dare tranquillità alle maestranze e garantire un futuro di maggiore stabilità a tutto il Gruppo.
Sassuolo, 23 ottobre 2009
GRUPPO MARAZZI, IL COORDINAMENTO SINDACALE CHIEDE CHE RESTI E SI SVILUPPI SUL TERRITORIO
Nell’incontro di oggi, 23/10/09, la delegazione sindacale ha chiesto di avere ulteriori elementi utili per proseguire il confronto nel merito delle strategie e del piano industriale dell’azienda; a tal fine devono essere approfonditi:
– i dati economico-finanziari dell’azienda e del gruppo ed in particolare gli investimenti, la redditività, la struttura del gruppo con le partecipate, ecc.;
– le tipologie di prodotto, i volumi, il loro posizionamento sui mercati e le iniziative anche di tipo commerciale, marketing, Ricerca&Sviluppo, per mettere il Gruppo in condizione di competere sui mercati di fascia alta e di elevato contenuto tecnico;
– i progetti relativi alla logistica e complessivamente il rapporto tra volumi e tipologie di prodotto, strutture e impianti, organizzazione produttiva.
Tali elementi sono indispensabili per la prosecuzione del confronto al fine di discutere le scelte dell’azienda anche alla luce del giudizio negativo da noi espresso e della richiesta del coordinamento sindacale del 13 ottobre di una profonda revisione dell’impostazione imprenditoriale, a partire dalla chiusura di due stabilimenti (Ragno Iano e Sassuolo); è necessario inoltre che vengano fornite risposte e garanzie che la Marazzi Group resti e si sviluppi nel distretto ceramico e che la direzione strategica del gruppo si consolidi e in prospettiva si incrementi nelle attuali sedi operative di Viale Regina Pacis a Sassuolo ed in Viale Virgilio a Modena.
L’azienda si è impegnata a fornire nel prossimo incontro del 28 ottobre le risposte ed i dati richiesti.
Il 27 ottobre le sole organizzazioni sindacali saranno ad un incontro in Regione convocati dall’Assessore alle attività produttive.
Sono confermati i presidi e le iniziative utili per mantenere alta l’attenzione sulla vertenza.
Coordinamento Sindacale Marazzi Group Spa
Filcem Cgil – Femca Cisl – Uilcem Uil
Emilia Romagna – Modena – Reggio Emilia
RSU Marazzi Group
Sassuolo, 20 ottobre 2009
GRUPPO MARAZZI: PROSEGUE IL CONFRONTO SUL PIANO INDUSTRIALE
Si è svolto ieri, 19 ottobre, il previsto incontro con la Direzione aziendale Marazzi Group presso Confindustria Ceramica dopo la presentazione del piano di riorganizzazione e ristrutturazione del gruppo per la parte relativa ai siti produttivi italiani che prevede chiusure aziendali (RAGNO Sassuolo e Iano) e tagli di personale (366 lavoratori); il confronto si è svolto sulla base delle valutazioni espresse dal Coordinamento Sindacale e dopo le iniziative di mobilitazione messe in campo che chiedevano ”una profonda revisione delle scelte dell’azienda”
La delegazione sindacale ha chiesto che il confronto si sviluppasse in una logica di gruppo e mettesse al centro il piano industriale, gli investimenti, le innovazioni di prodotto, le politiche commerciali ed il presidio dei mercati, ecc. e dopo una prima fase di confronto ha espresso con chiarezza la necessità di proseguire la trattativa sul piano industriale senza soluzioni precostituite da parte dell’azienda e potendo, come sindacato, entrare nel merito delle scelte dell’impresa con proprie valutazioni e proposte sugli investimenti, sugli assetti produttivi e sulle ricadute organizzative.
L’azienda ha accettato l’impostazione della trattativa di gruppo e ha iniziato una prima fase di approfondimento delle proprie scelte strategiche, in particolare sui temi dei prodotti, del riposizionamento di Marazzi Group sui mercati e dei relativi investimenti.
La direzione Marazzi ha inoltre confermato la disponibilità a proseguire il confronto sul piano industriale entrando nel merito dei singoli aspetti (investimenti, struttura produttiva, ecc.) e ha dichiarato che nessuna iniziativa unilaterale sarà assunta dall’impresa per quanto riguarda le eventuali ricadute occupazionali.
Alla luce di ciò si è definito che:
- il confronto prosegua a livello di gruppo
- la discussione del piano industriale si svolga anche alla luce di nostre valutazioni e proposte;
- siano esclusi interventi unilaterali dell’impresa sugli assetti occupazionali e che qualsiasi soluzione debba essere concordata.
La trattativa prosegue il 23 ottobre.
Sono confermati i presidi e le iniziative utili per mantenere alta l’attenzione sulla vertenza.
Coordinamento Sindacale Marazzi Group Spa
Filcem Cgil – Femca Cisl – Uilcem Uil
Emilia Romagna – Modena – Reggio Emilia
RSU Marazzi Group
Modena, 14 ottobre 2009
COORDINAMENTO SINDACALE GRUPPO MARAZZI: NO CHIUSURA STABILIMENTI, SI’ DIFESA OCCUPAZIONE
Il coordinamento sindacale del gruppo Marazzi, riunito ieri – martedì 13 ottobre – conferma il giudizio negativo già espresso da Femca-Cisl, Filcem-Cgil, Uilcem-Uil di Modena, Reggio ed Emilia-Romagna sulle linee di fondo del piano di riorganizzazione illustrato la settimana scorsa dalla Marazzi. «Un piano di questo tipo, tutto centrato su tagli del personale e chiusure di stabilimenti, oltre a essere in contrasto con le linee guida del “Patto per attraversare la crisi” firmato in maggio da Regione e parti sociali, non garantisce sviluppo e prospettiva alla Marazzi, in particolare per quanto riguarda la sua presenza in Italia e nel nostro distretto – afferma il coordinamento sindacale del gruppo – Per queste ragioni diciamo no alla chiusura di due stabilimenti, no all’esclusione dalla trattativa dei lavoratori somministrati e delle cooperative, no alla revisione dei trattamenti contrattuali in essere per tagliare i costi, no al taglio di oltre 360 occupati. Chiediamo – continuano i sindacati – che il confronto riprenda sulla base di una profonda revisione delle scelte dell’azienda mettendo al centro il piano industriale, gli investimenti, le innovazioni di prodotto, le politiche commerciali e di presidio dei mercati (dalle aree geografiche ai nuovi settori di utilizzo del prodotto ceramico), le politiche di risparmio energetico, una logistica più efficiente e di sistema». Il coordinamento sindacale ha stabilito che la vertenza deve svilupparsi a livello dell’intero gruppo e non per singolo territorio. Per questo Femca, Filcem e Uilcem chiederanno urgentemente la convocazione del Cae (Comitato aziendale europeo) per coordinare le iniziative sindacali a livello continentale. Le organizzazioni sindacali e le Rsu, inoltre, chiederanno di aprire un confronto con tutti i soggetti interessati per definire politiche attive a sostegno del settore e del distretto e azioni atte a fornire i supporti e gli strumenti a fronte delle ristrutturazioni e delle innovazioni necessarie. «A tal fine – proseguono i rappresentanti dei lavoratori – le istituzioni dovranno coordinarsi con un ruolo centrale della Regione Emilia-Romagna, che ha competenza per le politiche industriali, per le politiche attive del lavoro e per gli ammortizzatori sociali, come definito dal patto sottoscritto con le parti sociali nel mese di maggio 2009 con l’obiettivo di evitare i licenziamenti e salvaguardare le capacità produttive aziendali. Le iniziative sindacali proseguiranno con presidi davanti a tutti gli stabilimenti per dare visibilità alla vertenza e sostegno alle posizioni espresse dal coordinamento sindacale. Ulteriori iniziative di lotta verranno decise in funzione del proseguimento del confronto con l’azienda, il cui primo appuntamento è fissato per lunedì prossimo 19 ottobre». Il coordinamento sindacale del gruppo Marazzi esprime, poi, soddisfazione per l’adesione allo sciopero di lunedì scorso 12 ottobre. «La giornata di mobilitazione, pienamente riuscita, ha confermato la forte unità dei lavoratori del gruppo. La notevole partecipazione all’iniziativa di lotta, compresi i lavoratori somministrati e delle cooperative, è stata la risposta più chiara al tentativo dell’azienda di dividere i lavoratori tra stabilimenti, tra operai e impiegati, tra dipendenti con contratto a tempo indeterminato e lavoratori precari e in appalto», conclude il coordinamento sindacale del gruppo Marazzi.
Modena, 16 ottobre 2009
VERTENZA MARAZZI: NIdiL/CGIL CHIEDE TUTELE ANCHE PER GLI INTERINALI
Il Sindacato dei lavoratori atipici NIdiL/Cgil di Modena esprime solidarietà e vicinanza ai lavoratori della Marazzi SpA ed in particolare ai lavoratori somministrati (ex interinali) presso la stessa società, oltre 60, che in parte sono già stati espulsi dall’azienda per fine missione, impedendo loro, di fatto, di poter fruire degli ammortizzatori in deroga previsti dalla normativa vigente.
Ancora una volta questi lavoratori pagano per primi la crisi senza, in alcuni casi, nessuna tutela sociale, a dimostrazione della totale mancanza e inefficienza degli strumenti messi in campo dal Governo per fronteggiare la crisi.
Auspichiamo infine, che nel prossimo incontro tra azienda e sindacati del 19 ottobre si trovi una soluzione che permetta di non scaricare solo su queste figure le problematiche inerenti la ristrutturazione aziendale, consentendo anche a loro di beneficiare degli stessi ammortizzatori sociali dei dipendenti diretti.
NIdiL/Cgil è a disposizione dei lavoratori somministrati per informazioni in merito a quanto previsto dall’attuale normativa di legge e di contratto in tema di perdita del posto di lavoro.
Claudio Argilli, segretario sindacato NIdiL/Cgil Modena
Sassuolo, 9 ottobre 2009
GRUPPO CERAMICHE MARAZZI: LUNEDÌ 12 OTTOBRE SCIOPERANO ANCHE GLI ADETTI DEGLI APPALTI
Le Organizzazioni Sindacali Filt/Cgil Fit/Cisl Uiltrasporti di Modena sono ad esprimere profonda preoccupazione per la situazione venutosi a creare all’interno degli Stabilimenti della Marazzi Group.
Nella Marazzi, oltre ai dipendenti diretti, vi lavorano anche oltre 70 soci lavoratori delle cooperative Isolavoro e Colser che, in regime di appalto, svolgono le attività di movimentazione e logistica.
Lavoratori che nei fatti fanno parte della organizzazione produttiva di Marazzi e hanno contribuito alla crescita del Gruppo.
I Sindacati si chiedono se la decisione unilaterale del Gruppo Marazzi, di rivedere gli assetti produttivi e ridurre i livelli occupazionali e le soluzioni a tutela della forza lavoro ad oggi occupata, terrà conto anche di questi lavoratori o se questi saranno i primi ad essere esclusi.
Questa decisione sarebbe doppiamente ingiusta, questi lavoratori, per anni impegnati nelle attività più disagiate, hanno garantito la flessibilità richiesta dal ciclo produttivo, spesso sottopagati e con meno tutele degli addetti, ora si troveranno a pagare per primi la ristrutturazione dell’impresa.
Le Organizzazioni sindacali Filt/Cgil, Fit/Cisl, Uiltrasporti esprimono solidarietà e sostegno alla lotta dei lavoratori di Marazzi Group, e proclamano 8 ore di sciopero nella giornata di lunedì 12 ottobre 2009 per i soci lavoratori delle Cooperative che svolgono l’attività nei cantieri Marazzi e inviteranno i lavoratori al presidio davanti alla sede centrale del gruppo in via Regina Pacis a Sassuolo.
I Sindacati unitariamente chiederanno un tavolo di confronto che metta sullo stesso piano la tutela del lavoratori dipendenti della Marazzi Group e quelli delle Cooperative, garantendo loro pari dignità.
Filt/Cgil Fit/Cisl Uil/Trasporti Modena
Modena, 7 ottobre 2009
RIORGANIZZAZIONE MARAZZI: MOBILITAZIONE DEI LAVORATORI PER CONTRASTARE LE CHIUSURE AZIENDALI E I TAGLI DI PERSONALE
Non si è fatta attendere la reazione dei sindacati dei ceramisti al piano di riorganizzazione e ristrutturazione del gruppo Marazzi, presentato ieri – martedì 6 ottobre – e relativo ai siti italiani. Femca-Cisl, Filcem-Cgil, Uilcem-Uil di Modena e la Rsu della Marazzi hanno proclamato la mobilitazione di tutti i lavoratori di Marazzi Group. Le modalità prevedono il blocco immediato di tutte le prestazioni straordinarie e uno sciopero di otto ore che si terrà lunedì prossimo 12 ottobre; interesserà tutti i turni di lavoro e comprenderà anche un presidio in via Regina Pacis a Sassuolo, sede centrale del gruppo. «L’azienda ha giustificato il piano con la profonda crisi di mercato che attraversa il settore e che ha investito la stessa Marazzi – riferiscono i sindacati – Il piano prevede un percorso di ristrutturazioni e accorpamenti produttivi che determinano gravi ripercussioni sugli stabilimenti modenesi e reggiani a causa dei ridimensionamenti produttivi e occupazionali. Gli stabilimenti di Ragno Sassuolo (a eccezione della parte logistica) e Ragno Iano cesseranno ogni attività produttiva, provocando un esubero di circa 295 lavoratori e lavoratrici; il terzo fuoco interno vedrà ridotta la produzione con un esubero di circa undici addetti. La riorganizzazione interesserà anche la parte impiegatizia, nella quale sono previsti circa 60 esuberi tra gli impiegati amministrativi, commerciali e tecnici degli uffici di Modena e Sassuolo». Femca-Cisl, Filcem-Cgil, Uilcem-Uil di Modena e la Rsu della Marazzi aggiungono che l’azienda ha proposto un percorso che prevede la parziale ricollocazione dei dipendenti in esubero sugli impianti in fase di installazione negli stabilimenti di Sassuolo e in sostituzione del personale di cooperative e di lavoratori somministrati. Una proposta che la delegazione sindacale giudica inadeguata e insufficiente a garantire la tenuta occupazionale e la capacità produttiva delle fabbriche italiane. «Il saldo occupazionale rimane negativo per l’impossibilità di collocare tutto il personale in esubero. Inoltre – continuano i sindacati dei ceramisti – vengono meno un importante sito produttivo come quello di Ragno Iano, recentemente oggetto di investimenti e riorganizzazione, e una realtà storica come la Ragno di Sassuolo. Emerge chiaramente la volontà dell’azienda di spostare la maggior parte delle produzioni negli stabilimenti extraeuropei». Per queste ragioni, al termine della riunione tenuta ieri – martedì 6 ottobre – presso Confindustria Ceramica, la delegazione sindacale ha deciso di contrastare le decisioni contenute nel piano Marazzi con l’immediata mobilitazione di tutti i lavoratori del gruppo.

