RIPRESA DELLA SCUOLA: NON BASTA PARLARE SOLO DI TRASPORTI. BENE CHE SI LAVORI SU UN PIANO PER I TRASPORTI, MA OCCORRE ANCHE INTERVENIRE E PRESIDIARE SU CIO’ CHE ACCADE DENTRO ALLE SCUOLE E LAVORARE A UN PIANO DI PREVENZIONE

05 Dic 2020 coronavirus, didattica in presenza, flc, salute sicurezza, scuola, sovraffollamento classi, tamponi, testing, tracciamento, trasporti,

Il lavoro avviato in questi giorni dalla Prefettura con Enti Locali, AMO e Seta, e le Amministrazioni scolastiche, interviene opportunamente su quello che si è rivelato uno dei nodi critici della scuola in presenza: quel sistema dei trasporti penalizzato da anni di mancati investimenti, che in questa fase critica e delicata ha dimostrato tutta la sua fragilità e sul quale è urgente tornare ad investire.

Dobbiamo tuttavia registrare – sostengono Claudio Riso, Segretario Flc Cgil, Antonietta Cozzo, Segretaria Cisl Scuola e Liviana Cassanelli, segretaria Uil Scuola- come le dinamiche di espansione del contagio abbiano travolto, purtroppo, il funzionamento delle nostre scuole nonostante i protocolli per la ripresa delle attività formative in sicurezza e in presenza.
L’incredibile sforzo compiuto dalla scuola – quella fatta di lavoratrici e lavoratori che con un lavoro incredibile fin dall’estate hanno operato, giorno per giorno, per adeguare gli ambienti educativi all’accoglienza degli studenti secondo i protocolli individuati dal CTS – rischia, di essere vanificato, anche nella prossima ripresa del 7 gennaio, se non accompagnato da azioni, provvedimenti e sinergie tempestive ed efficaci.

Accanto al sistema dei trasporti, la criticità più pesante ha riguardato e riguarda ancora la tenuta del sistema sanitario, in particolare sui meccanismi di tracciamento e di testing: ancora in questi giorni riceviamo segnalazioni di docenti esclusi dal sistema di tracciamento e ai quali non viene consentito di effettuare il tampone per verificare le proprie condizioni dopo aver avuto contatti potenzialmente rischiosi con persone risultate poi positive al Covid.
A ciò si aggiunge il fatto che oggi il personale della scuola che necessita di tamponi ed accertamenti non ha una corsia riservata di verifica. Vista la forte situazione di pressione sulle strutture sanitarie le risposte ai tamponi arrivano oltre le ordinarie 48h. Ciò comporta che il personale scolastico in isolamento fiduciario può lavorare a distanza, ma a scuola, occorrono supplenti o personale in presenza. Più lungo è l’accertamento più complessa è la risposta organizzativa della scuola, che in questa fase fatica a trovare i supplenti. In questo contesto la qualità e la celerità del “tracciamento” sono fondamentali.

La tutela della salute del personale, Docenti e ATA, è fondamentale per la tenuta del sistema scuola. Va tenuto presente che il personale della scuola è fortemente esposto ai pericoli di contagio, per cui riteniamo che sia necessario un sistema di test a tappeto, quindi non solo in caso di contatti a rischio o a studenti fragili ma a scopo di prevenzione, e che si ripeta ciclicamente fino alla fine delle lezioni.
Per non parlare poi dell’importanza della prevenzione e sicurezza per la fascia d’età 0/6 anni dove il distanziamento è impossibile e i contatti con gli alunni frequentissimi: i DPI utilizzati oggi nelle scuole dell’infanzia sono le mascherine chirurgiche, mentre gli operatori scolastici chiedono di potere avere le mascherine FFP2 che assicurano una maggiore protezione. Inoltre l’approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuali deve essere continuo e coprire tutte le necessità e non vanno lesinati per una improbabile economia di spesa.

Tra le criticità che permarranno alla ripresa non possiamo non sottolineare quella, annosa ma in questa fase ancora più insidiosa, del sovraffollamento delle classi: le scuole della nostra provincia, e in particolare gli istituti superiori, non ne sono immuni, con classi che arrivano ad avere 27, 28 o anche 29 alunni.
Numeri esponenzialmente alti che, in particolare nei mesi più freddi e in ambienti che non sono mai particolarmente spaziosi, non permettono di certo di poter avere sicurezza e tranquillità assolute.
Per questo motivo riteniamo che servano una riflessione ed iniziative urgenti sul tema degli spazi e dell’edilizia: gli ingressi differenziati, gli orari scaglionati, il metro di distanza (quando si riesce ad avere e condizionato all’immobilità degli studenti), da soli non bastano se poi nelle aule si sfiorano le 30 persone tra studenti e docenti.

Come Organizzazioni Sindacali siamo da sempre per la ripresa della scuola, in presenza sì, ma con la garanzia della sicurezza per gli studenti, per il personale e per le famiglie, mettendo in atto tutto ciò che è necessario per risolvere il rebus della conciliazione del diritto all’istruzione con il diritto alla salute e alla sicurezza sul posto di lavoro e di studio, attraverso le misure necessarie e il coinvolgimento di tutti quei soggetti, istituzionali e non, che possano concorrere a realizzare questo obiettivo.

Ribadiamo, infine, con chiarezza che le nostre Organizzazioni Sindacali, nel proprio ruolo di garanti delle migliori condizioni di esercizio del diritto al lavoro, allo studio e alla salute, continueranno a collaborare per la riapertura delle scuole e per il ritorno alla didattica in presenza, ma con la richiesta forte e imprescindibile che vengano assicurate adeguate garanzie di sicurezza e valide misure di prevenzione per la salute e l’incolumità di studenti e lavoratori!

 

Claudio Riso, Segretario Flc Cgil Modena
Antonietta Cozzo, Segretaria Cisl Scuola Emilia Centrale
Liviana Cassanelli, Segretaria Uil Scuola Modena

 

Modena, 5/12/2020

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