04 Dic 2025 aou, aou modena, ausl modena, cgil, fp, modena, programmazione 2026, sanità, sanità pubblica, visite specialistiche,
Nei giorni scorsi Federconsumatori ha commentato i primi dati dell’Agenzia sanitaria nazionale (Agenas) che evidenziavano che a Modena ben 4 ricette su 10 non si trasformano in prenotazioni di visite ed esami nel sistema sanitario pubblico.
Ma le 6 restanti ricette che invece si trasformano in prenotazioni entro quanto tempo trovano la disponibilità di un appuntamento?
Se si tratta di visite di dermatologia ed otorino i tempi rischiano di allungarsi a dismisura, perché mediamente 1 visita su 2 è dentro i tempi d’attesa previsti: ovvero entro 10 giorni per le visite brevi, entro 30 giorni per quelle differibili ed entro 120 giorni per le visite programmabili. Se parliamo di visite programmabili le cose peggiorano, solo 1 visita su 10 rispetta i tempi d’attesa previsti.
Le performance sulle visite di dermatologia ed otorino sono in genere peggiori anche rispetto al resto delle Aziende sanitarie della Regione.
In generale, le visite per le specialità di neurologia, dermatologia, diabetologia, otorino, ortopedia, fisiatria ed oculistica sono quelle che presentano, per ragioni diverse, i maggiori problemi di tempistica.
Sono dati sui quali avviare una riflessione e sui quali avrà sicuramente un peso la diminuzione del numero di medici e l’aumento del numero delle prescrizioni.
“Alle Aziende sanitarie chiediamo maggiore attenzione ai bisogni dei cittadini – commenta Alessandro De Nicola segretario Cgil Modena – le liste d’attesa sono senza dubbio l’argomento di principale interesse per lavoratori e pensionati. Questo 2025 volge alla fine e le opinioni della nostra gente, al di là delle buone intenzioni che sono state dichiarate dalle Aziende, non sono positive”.
La Cgil chiede che la programmazione 2026 in merito alle liste d’attesa sia coerente con gli obbiettivi che le parti sociali e la Regione avevano condiviso in precedenza (Protocollo 2024), vale a dire che le agende delle visite di controllo siano disponibili almeno per 24 mesi. Il sindacato chiede poi, alle Aziende sanitarie, di conoscere la programmazione dei calendari relativi alle prime visite, che in quanto tali sono quelle decisive e fondamentali per impostare un percorso terapeutico e di cura, e che devono essere garantite in tempi più celeri.
“In particolare – conclude De Nicola – ci interessa la gestione della presa in carico dei pazienti che si può migliorare. Oggigiorno sono gli stessi pazienti, anche se già inseriti nei percorsi di cura a chiamare i Cip, gli uffici che gestiscono le agende interne degli ospedali, per l’appuntamento. Quello che chiediamo noi è molto semplice: se l’azienda già conosce i percorsi di cura dei pazienti perchè non li chiama direttamente per proporgli i vari appuntamenti?”.
Su questi temi la Cgil chiedere di aprire tavoli di confronto specifici e ricorda che anche la sanità pubblica rientra nella piattaforma dello sciopero generale Cgil del prossimo 12 dicembre.
Modena, 4/12/2025

