“SBREGHI ALLA COSTITUZIONE”. PREMIERATO E AUTONOMIA REGIONALE DIFFERENZIATA: UNA DEMOCRAZIA A PEZZI. CONFERENZA, MERCOLEDI’ 21 FEBBRAIO

13 Feb 2024 autonomia differenziata, autonomia regionale, autonomia regionale differenziata, Comitato difesa e attuazione della Costituzione, conferenza, gianfranco pasquino, la via maestra, La via maestra. Insieme per la Costituzione, premierato, Sbreghi alla Costituzione,

Continuano le iniziative del Comitato modenese per la Costituzione costituitosi lo scorso ottobre nell’ambito della mobilitazione nazionale lanciata da Cgil e oltre 200 associazioni laiche e cattoliche per la difesa e attuazione della Costituzione e culminata nella manifestazione del 7 ottobre “La Via Maestra. Insieme per la Costituzione”.
Per mercoledì 21 febbraio è prevista la conferenza “Sbreghi alla Costituzione. Premierato e autonomia regionale differenziata: una democrazia a pezzi”. L’appuntamento è alle ore 18 presso la sala Giacomo Ulivi in viale Ciro Menotti, 137. Partecipano Mauro Sentimenti, avvocato, Direttivo nazionale Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, Stefano Tassinari, vicepresidente nazionale Acli e Gianfranco Pasquino, professore emerito di Scienza Politica Università di Bologna. Coordina Vanni Bulgarelli, presidente Anpi Modena.

Per il Comitato modenese per la Costituzione, i disegni di legge governativi in via di approvazione sull’autonomia regionale differenziata e l’elezione diretta del capo del governo costituiscono un grave rischio per l’unità del Paese, l’uguaglianza tra i cittadini e per la democrazia parlamentare rappresentativa volute dalla Costituzione. Non sono provvedimenti complementari, ma parte di un unico disegno volto a concentrare il potere in poche mani.
Alla centralità del Parlamento, minata dalla perdita di autorevolezza del sistema politico, si vuole rispondere con la falsa idea che l’elezione diretta del capo del governo restituisca potere agli elettori e renda più efficiente la democrazia, semplificandone i meccanismi decisionali. In realtà, la totale delega del potere all’uomo o alla donna soli al comando indebolisce la partecipazione, il confronto e la condivisione delle scelte, che in tale modo divideranno ancora di più un paese già spezzato, frammentato da contrastanti interessi e smarrito, aumentando le tensioni sociali.
L’introduzione in Costituzione del principio elettorale maggioritario accentua inoltre la contrapposizione politica frontale tra schieramenti, schiacciando istanze sociali e di partecipazione civile. In tal modo il Parlamento e la stessa maggioranza di governo saranno costantemente sotto ricatto da parte del Capo del Governo e sarà tradito il ruolo fondamentale di garanzia del Presidente della Repubblica, della Corte Costituzionale e di altri organi costituzionali.
La stabilità dei governi, un più forte vincolo alle scelte degli elettori, una più chiara responsabilità degli eletti, una maggiore efficienza della democrazia parlamentare e un suo profondo rinnovamento sono possibili con norme ordinarie senza stravolgere la Costituzione, ma attuandola pienamente.
Anche l’autonomia regionale differenziata, come attuata dal disegno di legge del Governo costituisce una doppia trappola per i cittadini. Quelli delle regioni più povere e meno dotate di servizi, non avranno le risorse necessarie ad assicurare stessa qualità e quantità dei servizi ora disponibili nelle regioni economicamente e fiscalmente più ricche, approfondendo così le diseguaglianze. A quelli delle regioni più dotate di servizi e infrastrutture non basteranno le risorse trasferite per assicurare livelli già minacciati e sarà più consistente il ricorso alla privatizzazione delle prestazioni.
L’autonomia regionale differenziata proposta dal Governo spacca il Paese, frammenta le comunità, accentua l’iniquità sociale, anche nelle aree oggi più forti. In particolare in settori cruciali come la sanità o l’istruzione, i rischi di ulteriore impoverimento dei diritti sociali sono gravissimi. L’Italia ha bisogno di un regionalismo solidale, di un riequilibrio territoriale assicurato dallo Stato, di una vera responsabilità amministrativa degli enti territoriali, a partire da un rafforzamento di poteri e risorse per i comuni, non di un nuovo centralismo statale o regionale. Inoltre, l’elezione diretta dei presidenti prevista in molte regioni, moltiplica la centralizzazione del potere in poche mani.
L’attacco alla sostanza della Costituzione rivela un più ampio tentativo di riscriverne anche altre parti fondamentali. Questione democratica e questione sociale si legano proprio perché così le ha intrecciate la Costituzione nata dalla Resistenza, grazie all’ampio schieramento di forze politiche, sociali e culturali che l’anno scritta, un pluralismo patrimonio fondamentale per il presente e il futuro del Paese. Per questo la Costituzione innanzitutto va attuata in tutto il Paese e per tutte le cittadine e tutti i cittadini.

Modena, 13/2/2024

 

 

Sbreghi alla costituzione - Premierato e autonomia regionale differenziata: una democrazia a pezzi. Conferenza a Modena il 21.02.2024

 

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