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Mirandola, 9 novembre 2015
Adesioni alte allo sciopero di due ore oggi di lavoratori e lavoratrici dell’azienda biomedicale Bellco di Mirandola: la totalità delle adesioni fra i lavoratori in produzione e intorno all’80% quella di impiegati e quadri (in foto un momento del presidio). Lo sciopero (il secondo in poco più di due settimane) è stato proclamato dai sindacati di categoria Filctem/Cgil Femca/Cisl e Uiltec/Uil e dalle Rsu a sostegno della richieste di un piano industriale che dia certezze sulla continuità produttiva e occupazionale, per il rinnovo dell’integrativo aziendale.
Durante lo sciopero con presidio, i lavoratori in assemblea hanno deciso di scrivere una lettera aperta al presidente del Fondo Charme (proprietario di Bellco), Matteo Montezemolo, per interessarli alla loro vertenza (in allegato).
Al presidio odierno erano presenti anche il sindaco di Mirandola e l’assessore alle Attività produttive, Maino Benatti e Roberto Ganzerli, che hanno espresso solidarietà ai lavoratori e ribadito l’impegno dell’amministrazione per avere garanzie sulle prospettive industriali di Bellco.
L’assemblea dei lavoratori ha anche deciso di chiedere l’avvio di un tavolo con la Regione Emilia-Romagna.

LETTERA APERTA DEI LAVORATORI BELLCO AL PRESIDENTE MATTEO MONTEZEMOLO
Egregio Presidente Matteo Montezemolo,
a scriverLe sono i lavoratori della Bellco di Mirandola.
Bellco, fondata nel 1972, è una realtà imprenditoriale fortemente radicata nel nostro territorio, un patrimonio inestimabile per tutti coloro che ci lavorano o in essa hanno lavorato.
Dal 2012 è diventata proprietà del Fondo Charme da Lei presieduto e questo giustifica la volontà di coinvolgerla personalmente al fine di esporle la grande e crescente preoccupazione per la sorte dell’azienda.
All’entusiasmante ricostruzione degli edifici della Bassa Modenese distrutti dopo il terremoto, non è corrisposto lo sviluppo dell’azienda più volte annunciato.
Tutt’ora manca un piano industriale e le crescenti voci, confermate anche dall’azienda stessa, circa risultati di bilancio non incoraggianti, rendono le prospettive poco rosee.
Pur non comprendendo spesso le ragioni di tante scelte operate in questi anni, abbiamo riposto grande fiducia nella proprietà, rimandando qualsiasi tipo di rimostranze, lasciandoci guidare, sostenuti da alcuni incoraggianti obbiettivi prospettati dall’azienda, ma ahinoi dobbiamo prendere atto che così non è stato.
I lavoratori e le lavoratrici non hanno mai fatto mancare, in questi anni, collaborazione e disponibilità nell’affrontare al bisogno straordinari e/o modifiche dell’orario di lavoro finalizzati ad incrementare la produzione delle macchine per dialisi e/o filtri. Eppure ciò pare non avere avuto nessun impatto positivo, né sulle dinamiche economiche dell’impresa, né per ciò che riguarda il nostro futuro.
A tutto ciò si è aggiunto il blocco delle trattative per il Contratto Aziendale determinato dalla marcia indietro dell’impresa sul premio di risultato. Se da aprile a inizio ottobre l’Azienda confermava la disponibilità ad una soluzione analoga al 2014 in termini salariali, nell’ultimo incontro svolto il 13 ottobre inaspettatamente l’azienda l’ha ritirata !!
Noi Presidente chiediamo un suo interessamento perché crediamo di aver maturato il diritto – con la nostra capacità di lavorare in questo settore che ha fatto sì che fossimo scelti, rispetto ad altre realtà, grazie alla serietà nel nostro lavoro e alla qualità dei nostri prodotti – di conoscere il nostro futuro e il rispetto degli impegni presi.
Con stima,
le lavoratrici e i lavoratori di Bellco
Mirandola, 9 novembre 2015