22 Feb 2018 appalti, cgil, confindustria, crisi aziendale, giovani, legalità, maserati, pensioni, precarietà, riforma fornero, sciopero provinciale,
Sciopero generale
RINVIATO
- La Commissione di Garanzia vieta lo sciopero Cgil del 15 marzo. Il Direttivo deciderà nuova data della mobilitazione, comunicato stampa 6.3.2018
Sciopero generale provinciale della Cgil di Modena giovedì 15 marzo, con astensione dei settori pubblico e privato. Lo sciopero dà continuità alla mobilitazione Cgil del 2 dicembre scorso e rivendica diversi temi: dalle riforma delle pensioni agli ammortizzatori sociali, dal contrasto alla precarietà alla rivendicazione del lavoro per i giovani, sino alla lotta ad illegalità e appalti irregolari, e al contrasto di crisi e chiusure di aziende sul territorio.
Questi stessi temi dello sciopero sono anche un richiamo per i candidati alle prossime elezioni politiche del 4 marzo, affinché mettano al centro della campagna elettorale i temi del lavoro e dell’occupazione.
Lo sciopero provinciale del 15 marzo sarà di 8 ore (o per l’intero turno di lavoro) è esteso ai lavoratori di tutti i settori, pubblico e privato. E’ prevista una manifestazione in città, con corteo in partenza alle ore 9.30 dalla sede di Maserati Auto (via Ciro Menotti) sino a raggiungere la sede di Confindustria Modena (viale Bellinzona) dove si terrà un comizio conclusivo di Manuela Gozzi segretaria Cgil Modena.
Maserati è stata scelta come azienda simbolo proprio per l’incertezza sul sito produttivo visto che non si conoscono i modelli di auto da produrre nei prossimi mesi per rilanciare lo stabilimento del Tridente modenese, che anzi vede restringersi gli spazi produttivi e calare gli occupati in produzione.
Anche la scelta della sede di Confindustria è emblematica, perché si vuole richiamare l’associazione d’impresa a responsabilità sulla tutela del patrimonio industriale e la salvaguardia dell’occupazione, a fronte di chiusure di stabilimenti da parte di multinazionali e non solo, sfruttamento e appalti irregolari, crisi aziendali.
Fra gli altri temi dello sciopero provinciale vi è il contrasto alla riforma Fornero delle pensioni e la rivendicazione del lavoro per i giovani, a fronte di scelte in legge di Stabilità inadeguate ad imprimere un cambiamento alle politiche industriali e al rilancio del mercato del lavoro. La seconda fase della trattativa governo-sindacati sulle pensioni dello scorso autunno, non ha dato risposte adeguate sui diversi temi della piattaforma, in particolare su adeguamento dell’aspettativa di vita e sull’uscita flessibile alla pensione e una pensione contributiva di garanzia per i giovani.
Inoltre, la Cgil chiede di rivedere gli ammortizzatori sociali, perché a fronte di chiusure opportunistiche di multinazionali o di crisi aziendali, sono insufficienti a gestire le ricadute occupazionali, anche a causa degli ultimi tagli del Governo.
La Cgil chiede ancora che a Modena si affermi un modello di sviluppo basato sulla legalità e un maggior controllo del sistema degli appalti, che spesso sono irregolari e fondati sullo sfruttamento del lavoro come evidenzia la stessa vertenza Castelfrigo.
Si chiede anche un’attenzione al lavoro femminile che rischia di essere svalorizzato e di non poter esprimere le proprie potenzialità come dimostra il dato record di quest’anno delle dimissioni delle neo-mamme.
Fondamentale anche il rilancio del welfare pubblico come strumento di redistribuzione della ricchezza e per mitigare le differenze sociali, che la Cgil mette al centro delle piattaforme per la contrattazione territoriale.
Segreteria Cgil Modena
Modena, 22 febbraio 2018