05 Giu 2025 contratti, ex fad, flc, modena, precari, scuola,
Ancora inaccettabili disuguaglianze tra lavoratrici e lavoratori con contratti fino all’avente diritto. Questi lavoratori sono stati assunti a ottobre e nel loro contratto era presente la clausola risolutiva FAD. I tempi degli USR nella pubblicazione delle GM sono stati più lunghi del previsto, quindi nessun docente titolare è arrivato a rivendicare questi posti entro i termini (10/12/2024).
Quindi i precari restano in cattedra…ma come?
I contratti di questi lavoratori, in classe tutti i giorni dall’inizio dell’anno, sono stati risolti il 31/12/2024.
Per il 2025, alcuni istituti di Modena e provincia hanno seguito la nota del Ministero che prevedeva una proroga entro il 30/6 e da questa indicazione non si sono mossi a tutt’oggi, come da nostro suggerimento. Altri istituti del nostro territorio, sulla base di una circolare emanata dall’USP di Modena, hanno risolto i contratti in un primo momento prorogati al 30/06, per trasformarli in contratti fino al termine delle lezioni, quindi 6 giugno, con tutto ciò che ha comportato di negativo in termini economici e giuridici per le lavoratrici e i lavoratori; procedura, è bene chiarirlo, su cui ci siamo espressi con ferma contrarietà da subito, nel silenzio generale.
Ma l’ingiustizia non si ferma: oggi si pone il problema degli scrutini e degli esami.
Avremo quindi lavoratori con contratti a singhiozzo che copriranno solo singole giornate nelle quali i docenti saranno impegnati a garantire ai propri studenti una valutazione idonea e a completare il percorso formativo con gli esami. Altri lavoratori invece nella medesima situazione con ben altre tutele, che lavoreranno continuativamente per tutto il periodo di scrutini ed esami.
Questa è una disuguaglianza e un’ingiustizia che non è tollerabile soprattutto quando avviene all’interno di un territorio come il nostro.
Troviamo inaccettabile che si lasci all’interpretazione delle singole scuole la sorte di lavoratrici e lavoratori che già vivono uno stato di precarietà costante, senza i quali gli istituti non sarebbero nelle condizioni di operare considerato che nelle scuole statali della provincia di Modena circa il 30% del personale risulta essere a tempo determinato.
Parliamo di docenti di italiano, informatica, lingue straniere che hanno perso e continuano a perdere diritti e tutele contrattuali.
Interverremo affinché le scuole che hanno scelto la “strada del risparmio” tornino sui loro passi.
La precarietà nella scuola è un problema che va risolto: l’8 e il 9 giugno andiamo a votare ai referendum per ridare dignità al lavoro, contro ogni forma di precarizzazione.
Eleonora Verde, segretaria Flc Cgil Modena
Modena, 5.6.25