28 Ago 2009 fp,
Dopo le denunce recentemente fatte dalle OO.SS. dei lavoratori della Polizia Penitenziaria in merito alla drammatica situazione carceraria, a Modena si continua a registrare una preoccupante latitanza del Ministero della Giustizia per la loro risoluzione.
Fino a poco tempo fa la casa circondariale “S.Anna”, aveva il primato di rappresentare l’unica disfunzione del sistema carcerario modenese; una situazione che è continuata per tutto il periodo estivo con il sovraffollamento e la precaria vivibilità dei detenuti e con la carenza degli agenti nonostante le varie assicurazioni di qualche parlamentare in merito al trasferimento di detenuti in altri istituti ed in attesa dell’auspicato arrivo di altri poliziotti in rinforzo ai pochi presenti.
Oggi dobbiamo registrare che il problema si estende anche presso gli istituti di reclusione di Castelfranco Emilia e di Saliceta S.Giuliano visto che la situazione in questi altri due istituti è al collasso per non dire fuori controllo.
Infatti, presso l’istituto di Castelfranco la protesta dei detenuti si controlla con grande difficoltà visto che gli agenti in organico sono complessivamente meno di un terzo della popolazione carceraria.
Oggi a Castelfranco sono presenti 143 detenuti che sono vigilati da 44 agenti suddivisi in 3 turni e, quindi, costituiscono una forza di potenzialità molto limitata per contrastare eventuali situazioni critiche come quella esistente.
Non meno pesante si prospetta la situazione di Saliceta San Giuliano visto che alcuni giorni fa si è dovuta registrare un’altra aggressione ai danni degli agenti e quindi non devono essere sottovalutate le azioni di protesta messe in campo a Castelfranco.
Chiediamo quindi a chi governa il sistema Giudiziario con quanta consapevolezza si sta cercando di risolvere il problema della vivibilità negli istituti di reclusioni modenesi che rappresentano uno dei fondamenti per la garanzia della sicurezza nella nostra città?
Come saranno distribuite le poche unità di agenti che nel prossimo autunno dovranno essere assegnate nei vari istituti di reclusione, visto che il sistema carcerario italiano è ormai dapertutto al collasso?
Quanti detenuti saranno veramente trasferiti presso altri istituti per assicurare un minimo di decenza e di vivibilità negli istituti modenesi?
La leggerezza e la populistica propaganda che viene fatta in nome della sicurezza, visto quanto sta accadendo, è pari alla forte convinzione che da parte del Governo il problema Modenese è fortemente sottovalutato.
I fatti stanno dimostrando che, di la degli annunci e delle promesse di qualche parlamentare, a Modena, il sistema carcerario continua ad essere tutt’altro che dignitoso e moderno.
Modena, 28 Agosto 2009
PER INFORMAZIONI
Vincenzo Santoro F.p. CGIL
Nadia Francia F.p. CISL
Raffaele Mininno UIL penit.