03 Lug 2009
Roma, 1 luglio – “Si conferma il carattere vessatorio, discriminatorio e razzista, come l’istituzione del reato di clandestinità, che segna una preoccupante involuzione della nostra civiltà giuridica”. Alla luce della decisione di porre il voto di fiducia sul ddl sicurezza al Senato, il responsabile dell’ufficio immigrazione della CGIL Nazionale, Pietro Soldini, ribadisce le critiche dell’organizzazione sindacale al provvedimento in esame.
Soldini ricorda come “in questi mesi ci siano state forti contestazioni sul ddl da parte del Sindacato, delle Associazioni e di molte categorie professionali, pesantemente coinvolte: medici, insegnanti, forze dell’ordine, magistrati e giudici di pace, oltre che da parte dell’opposizione in Parlamento ed anche importanti distinguo da parte di deputati della maggioranza, fino ad arrivare ad un pronunciamento del Csm che mette in rilievo diversi profili d’incostituzionalità di queste norme.
Critiche che però, rileva il dirigente sindacale, “non hanno trovato ascolto, salvo che per alcuni punti del testo riguardanti la segnalazione dei medici, degli insegnanti e dello stato civile, le cui modifiche approvate alla Camera, non fugano dubbi e contrasti normativi”. Le norme del disegno di legge, infatti, “mantengono il loro carattere vessatorio, discriminatorio e razzista – spiega il dirigente della CGIL -; contrastano con principi della Costituzione, con la Carta dei Diritti Umani e con fondamentali convenzioni internazionali dell’Onu (Convenzione di Ginevra) e dell’Oil (Convenzione n. 143 sui diritti del lavoratore, della parità di trattamento fra immigrati e nativi)”. Per questi motivi la CGIL esprime “la sua ferma protesta per quest’atto del Senato che trasformerà il pacchetto sicurezza in legge dello Stato e valuterà ulteriori iniziative di contrasto sul piano giuridico, così come valuterà, insieme alle categorie professionali coinvolte – conclude Soldini -, linee di comportamento civile e di tutela delle persone, italiani, migranti soprattutto bambini”.