16 Lug 2012 silp per la cgil,
Modena, 16 luglio 2012
I Sindaci di capoluogo, i Presidenti delle Province ed i Prefetti dovrebbero valutare – in apposita riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza – gli effetti sulla “sicurezza delle comunità locali”, conseguenti al decreto del Governo sui tagli alla spesa pubblica, ed esprimere un parere al Ministero.
La legge lo consente e l’assoluta eccezionalità delle proposte in cantiere, lo imporrebbe. Il decreto sulla spending review va infatti letto e compreso nei suoi effetti reali sul territorio. Dopo di ché,Governo e Parlamento si assumeranno le responsabilità conseguenti.
La Cgil nel denunciarne gli effetti gravi -anche sul versante della tutela della legalità e sicurezza dei cittadini – non teme l’accusa di alimentare la corsa dello spread !
Condividiamo le obiezioni già avanzate dal Silp per la Cgil e dagli altri sindacati di polizia.
Lo stesso titolo del provvedimento – “…revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini” – è smentito radicalmente dai fatti.
In un solo comma di cinque righe, all’articolo 14, si abbatte un colpo di accetta senza precedenti sui “corpi di polizia e vigili del fuoco”, colpendo direttamente la tenuta e l’efficacia dei servizi di sicurezza, ai danni delle comunità, e moltiplicando i danni dei tagli già imposti dal precedente Governo.
“L’invarianza dei servizi ai cittadini” resta un punto assolutamente fermo e la Cgil non accetterà il raggiro delle parole, per mascherare realtà opposte.
Vediamo le ricadute sul nostro territorio regionale e modenese in particolare.
Il decreto impone un ulteriore blocco per la sostituzione del personale che andrà in pensione/turn over per i Corpi di Polizia, Carabinieri, Finanza, Penitenziaria, Forestale e Vigili del Fuoco, nella misura di 1 su 5 per il triennio 2012-2014, e di 1 su 2 per il 2015.
Per un taglio complessivo di oltre 2,4 miliardi di euro (taglio che le tabelle del decreto chiamano “economie”).
In realtà non c’è nessuna “razionalizzazione”. Ciò significherà infatti avere minori forze nei Corpi di polizia per 2.870 unità già nel 2012; per 8.580 nel 2013; per 14.220 nel 2014; per 18.755 nel 2015.
Per un totale complessivo nazionale di 44.430 agenti in meno e con un’età media di chi resterà in servizio, che si innalzerà ben oltre i “limiti di guardia”, compromettendo seriamente l’operatività dei servizi.
Se questa è la prospettiva che si prefigura qual è – già oggi – la situazione in Emilia-Romagna e nella nostra provincia ?
In termini indicativi, ma assolutamente attendibili, la carenza di forze rispetto alle piante organiche in vigore per le tre Forze di polizia ad ordinamento statale – PS, Carabinieri e Finanza – è dell’ordine di 1.150 effettivi in regione e circa 190 unità in provincia di Modena.
A ciò si aggiunga la mancanza di circa 850 uomini in regione per la Penitenziaria e la Forestale, di cui un centinaio a Modena.
E’ perciò evidente che la maschera della spending review, toglierà ulteriormente alcune centinaia di unità di personale di polizia rispetto ai duemila già carenti in Emilia Romagna ed un ulteriore centinaio per la nostra provincia.
Una prospettiva insostenibile sotto ogni evidenza e pertanto il decreto così non potrà restare.
La Cgil ribadisce alcune proposte concrete e davvero strutturali a tutti i Parlamentari sensibili ai bisogni reali dei cittadini e della democrazia:
– con alcuni cacciabombardieri F35 in meno – e ne resterebbero ancora un centinaio – si recuperano le risorse per garantire funzionalità e dignità per i lavoratori delle Forze di polizia oltre che sicurezza e legalità.
– procedere alla riforma dei Corpi ancora militarizzati (Carabinieri e Finanza ) in analogia col resto d’Europa, recuperando così molte risorse, efficienza e coordinamento territoriale.
– sbloccare la riforma delle Polizie Municipali, ferma in Parlamento, per istituire i Corpi intercomunali.
Il vero grande spreco di risorse, deriverebbe dall’ulteriore abbassamento dei livelli di sicurezza per i cittadini e di legalità per l’economia.
Contro le infiltrazioni malavitose in espansione anche nei nostri territori emiliani, le forme di crescente lavoro nero ed irregolare, le crescenti evasioni fiscali e patrimoniali, occorre investire anziché tagliare: il “rientro” sarà garantito con maggiore sicurezza sociale e sopratutto più entrate per lo Stato.
Franco Zavatti, Cgil Modena-coordinatore legalità e sicurezza Cgil regionale