SINDACATI SU INTEGRATIVO RICCHETTI: DA NOI NESSUNA INTERFERENZA SU SCELTE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI

15 Gen 2009

 Modena, 15 gennaio 2009

Soddisfazione, ma anche alcune doverose precisazioni. Andrea Sirianni della Femca-Cisl e Nicola Pessolano della Filcem-Cgil di Maranello intervengono dopo la firma dell’ipotesi di accordo sul contratto integrativo aziendale del gruppo Ceramiche Ricchetti. «Siamo soddisfatti perché il contratto arriva dopo una durissima vertenza durata un anno e contrassegnata da due disdette del precedente accordo – sottolineano Sirianni e Pessolano – Abbiamo stabilizzato il premio di produzione e salvaguardato il salario dei dipendenti che rischiava di essere nuovamente decurtato in modo pesante già a partire dal prossimo mese di febbraio. Sul piano salariale abbiamo stabilito un premio di risultato crescente da qui al 2011, sempre legato a parametri quali la qualità e la produttività su cui i lavoratori e le Rsu hanno più possibilità di intervenire rispetto a parametri di bilancio che l’azienda in un primo momento ci aveva proposto. Con questo meccanismo e con gli impegni che l’azienda si assume nell’allegato sugli investimenti siamo riusciti a portare l’azienda a scommettere insieme sulle prospettive future».

I rappresentanti dei ceramisti Cisl e Cgil ricordano che da molto tempo avevano chiesto alla proprietà di esplicitare chiaramente il programma industriale futuro; dunque ora prendono atto della volontà di investire sul nuovo polo logistico e sull’accorpamento dello stabilimento di Gorzano presso via Trebbo a Maranello.

«Per quanto riguarda la discussione in atto tra l’azienda, il Comune di Maranello e la Provincia ribadiamo che, in nome della nostra autonomia, non abbiamo nessuna intenzione di interferire sulle scelte delle amministrazioni pubbliche. Nel modo più assoluto non abbiamo vincolato l’integrativo aziendale Ricchetti alle decisioni che il Comune o la Provincia vorranno assumere – assicurano Sirianni e Pessolano – Naturalmente auspichiamo che si compiano le azioni più utili e funzionali al mantenimento dell’attività produttiva e dei livelli occupazionali. Quanto ai diritti, abbiamo posto attenzione alla sicurezza e ambiente, abbiamo rafforzato le tutele finalizzate alla stabilizzazione dei posti di lavoro flessibili, allargato l’area e l’agibilità della rappresentanza sindacale, aumentato le casistiche per l’anticipo Tfr e ottenuto un numero importante di aumenti di passaggi di livello come riconoscimento alla professionalità dei lavoratori, oltre naturalmente – concludono i sindacalisti di Femca-Cisl e Filcem-Cgil – all’incremento delle indennità per i turni più disagiati».

 

 

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