10 Mag 2011
SIRIA: CGIL, SITUAZIONE DRAMMATICA, COMUNITÀ INTERNAZIONALE INTERVENGA
La “drammatica situazione siriana” e le “gravi azioni repressive” in corso in altri paesi della regione rendono “urgente un’azione coerente della comunità internazionale che consenta la difesa delle popolazioni civili e dei diritti umani fondamentali senza lasciare il campo a soluzioni militari”. Lo si legge in una nota del dipartimento Politiche Globali del sindacato della CGIL sulla situazione in Siria nella quale il sindacato “si unisce agli appelli delle organizzazioni arabe e internazionali di difesa dei diritti umani nella denuncia della violenta e sanguinosa repressione delle forze militari e della polizia del regime siriano di Bashar Al Assad contro il proprio popolo che manifesta per la libertà e i diritti”.
Una repressione, prosegue la nota, “che avrebbe già causato oltre 500 morti tra i civili indifesi, e la fuga di miglia di persone verso il Libano. I giovani siriani hanno convocato un nuovo ‘venerdì della collera’, in solidarietà con la popolazione della città di Dara’a, assediata e controllata dai blindati dell’esercito. Il regime minaccia un altro bagno di sangue”. Purtroppo, denuncia la CGIL, “il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite non ha trovato un accordo per condannare l’operato del regime siriano, lasciando al Consiglio per i Diritti Umani, nella sua XVI sessione speciale, l’espressione di una chiara condanna contro il regime siriano per le gravi violazioni dei diritti umani e la possibile accusa di crimini contro l’umanità”.
“La drammatica situazione siriana e le gravi azioni repressive in corso in altri paesi della regione – continua la nota – rendono urgente un’azione coerente della comunità internazionale che consenta la difesa delle popolazioni civili e dei diritti umani fondamentali senza lasciare il campo a soluzioni militari e al prevalere di interessi economici o strategici a scapito della vita delle persone e della libertà dei popoli. La Lega Araba, l’Unione Africana, l’Unione Europea, le Nazioni Unite devono mettere in campo tutti gli strumenti di pressione politica, economica e diplomatica per indurre il regime di Assad a fermare la repressione e garantire – conclude la CGIL – il diritto dei siriani, come degli altri popoli, alla libera espressione della loro volontà”.
IL COMUNICATO STAMPA: