SITMA MACHINERY SPILAMBERTO, FORTE PREOCCUPAZIONE PER IL MANCATO ACCORDO SUGLI ESUBERI

19 Dic 2016 esuberi, fiom, licenziamenti, mobilità,

Spilamberto, 19 dicembre 2016

 

La Fiom/Cgil di Vignola e la Rsu della Sitma Machinery di Spilamberto, insieme alla maggioranza dei lavoratori riuniti oggi in assemblea, esprimono forte preoccupazione per il mancato accordo sulla seconda procedura di licenziamento che l’azienda ha avviato a partire dal dicembre 2015.

Il 7 dicembre 2016, dopo due mesi di intenso confronto sindacale, presso la sede regionale per l’impiego di Modena, si è svolto infatti l’ultimo incontro fra le parti durante il quale il sindacato ha riproposto soluzioni alternative al licenziamento dei 6 esuberi rimasti, su un totale complessivo di 27 esuberi dichiarati dall’azienda. La Fiom/Cgil ha richiesto, in primo luogo, lo strumento della volontarietà incentivata e la possibile ricollocazione in ambito aziendale, attraverso la necessaria formazione professionale.

“Nell’incontro – afferma Stefano Bassoli della Fiom/Cgil di Vignola – la direzione aziendale non ha dimostrato nessuna disponibilità a proseguire il confronto per giungere ad un accordo condiviso”. In passato, attraverso lo strumento della volontarietà incentivata degli esuberi, è stato infatti possibile affrontare la difficile situazione della Sitma Machinery che nel 2014 ha avviato la procedura di concordato preventivo in continuità, alla quale è stata successivamente ammessa.

“Un’indisponibilità incomprensibile – continua il sindacalista della Fiom/Cgil – anche perché secondo le previsioni dichiarate dalla direzione aziendale, i volumi produttivi previsti nel piano industriale, anche per il 2016, sono positivi”.
La Fiom/Cgil e la Rsu continuano a credere che ci siano tutte le condizioni per una gestione intelligente delle difficoltà, evitando di arrivare a licenziamenti imposti dall’azienda.
“Se e quando dovessero arrivare questi licenziamenti – conclude Bassoli – metteremo in campo tutte le iniziative in ambito sindacale e legislativo, impugnando se necessario i licenziamenti, tutelando in tutte le sedi i lavoratori interessati”.

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