SOCIAL CARD: IL PASTICCIO CONTINUA

23 Feb 2009

Modena, 23 febbraio 2009

 

 

 

 

Ulteriore puntata nella beffa ai pensionati, col rischio di dover restituire i 40 euro !

Chi ha fatto richiesta della carta, passando in mezzo a un iter burocratico lungo e inutile (alla posta, all’Inps, al Caaf,ecc.) e l’ha ottenuta – in tutta la nostra Provincia sono solo circa 1.450 casi – e dopo aver imparato il codice Pin e finalmente speso i soldi ai negozi “abilitati”, ora si scopre che in qualche caso non ne aveva il diritto !!

Al Ministero hanno cambiato idea e l’INPS prontamente recepisce e si adegua .

La nuova direttiva impone di conteggiare anche il piccolo reddito (che prima era escluso) ottenuto col riconoscimento del diritto alla 14^ mensilità per i pensionati a basso reddito.

I pensionati modenesi ad ottenere il beneficio della “quattordicesima” con l’accordo Governo/Sindacati del luglio 2007, furono ben 30.000 circa in tutta la nostra provincia.

La social card fu concessa, in prima battuta, ai pensionati con un reddito inferiore ai seimila euro-anno; ora, con il contrordine impartito da Roma, la 14^ entrerà in quel limite di reddito, e sforare quel tetto dei seimila sarà più facile.

Prima illusi, poi beffati ed ora probabilmente costretti a restituire i 40 euro avuti e già spesi !

Un’odissea grottesca che perciò non vede la fine.

I pensionati che hanno percepito la quattordicesima e si sono visti assegnare la social card, ma che solo  ora scoprono di superare i limiti di reddito a causa della marcia indietro del governo, che dovranno fare? Verrà loro bloccata la card? O peggio, dovranno restituire i soldi?

Anche questa ulteriore pagina beffarda, conferma l’enorme distanza fra la mossa propagandistica che presentato la social card come “un moderno e reale sostegno economico ai pensionati ” e la realtà che ne svela l’esiguità, limitata a poche centinaia di casi e per di più col rischio di una parziale restituzione.

 

 
 Franco Zavatti, segretario provinciale sindacato pensionati SPI/CGIL Modena
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