08 Set 2011
di Mohcine El Arrag
Il responsabile Immigrazione della CGIL Nazionale, Pietro Soldini, definisce odiosa la tassa sulle rimesse e sottolinea, invece, la necessità di “un intervento di regolarizzazione del lavoro nero in generale ed in particolare dei tanti lavoratori e lavoratrici immigrati che, oltre ad essere un atto di giustizia sociale, consentirebbe ingenti entrate fiscali e contributive che – prosegue – secondo una stima di ‘Stranieri in Italia’ ammonterebbe a oltre 3 miliardi di euro a regime ogni anno, e si tratterebbe di un provvedimento strutturale che contribuirebbe ad influenzare positivamente la crescita”. Al contrario, continua Soldini, “la tassa sulle rimesse, al di la dell’affetto propagandistico, non produrrà nessun introito, aumenterà semmai il circuito privato e ‘brevi manu’ di trasferimenti di denaro degli immigrati al loro paese d’origine”.
Non è, inoltre, per la CGIL il solo “intervento persecutorio e discriminatorio nei confronti degli immigrati” contenuto nella manovra. Il sindacato fa sapere che all’articolo 11 del provvedimento “si stabiliscono requisiti rigidi per autorizzare tirocini professionali che escludono di fatto gli immigrati: e pensare che secondo il Ministero del Lavoro, lo strumento del tirocinio doveva essere un canale privilegiato per qualificare l’incontro fra domanda ed offerta di lavoro degli immigrati”. Anche per quanto riguarda l’articolo 8 ribatezzato ‘licenziamenti facili’, infine, Soldini conclude sostenendo che “si abbatterà prepotentemente sugli immigrati che nel mondo del lavoro sono i soggetti più deboli”.
La proposta di regolarizzazione di cui parla Soldini è stata lanciata da Strieriinitalia.it alla fine di agosto con queste parole: “C’è un tesoretto sfuggito a Tremonti, vale tre miliardi l’anno e potrebbe aiutare l’Italia a uscire dalla crisi. Basterebbe una norma di poche righe, inserita nella manovra, che preveda la regolarizzazione dei lavoratori immigrati senza permesso di soggiorno”. Per il calcolo delle entrate Stranieriinitalia.it fa riferimento all’ultima “prudente” stima Ismu che parla di oltre 500 mila irregolari. Un esericoto immenso di persone “tagliate fuori dall’ultima sanatoria e dall’ultimo decreto flussi, perché non erano lavoratori domestici o cittadini di Paesi che hanno accordi con l’Italia, non vedono l’ora di uscire alla luce del sole”.
“Dando loro questa chance”, dice il portale dedicato all’integrazione”, l’Italia si regalerebbe un bel po’ di soldi in più di quelli racimolati con molti dei contestati tagli all’esame del Parlamento. Ipotizziamo mezzo milione di adesioni. Per la regolarizzazione di ogni lavoratore si potrebbe chiedere, come due anni fa, un contributo una tantum di cinquecento euro, che frutterebbe subito duecentocinquanta milioni di euro”.
“Ma il vero guadagno per il Paese”, sottolinea il sito, “sarebbe quello, decisamente più consistente e duraturo, rappresentato da mezzo milione di nuovi contribuenti”.
http://www.cgil.it/dettagliodocumento.aspx?ID=17179
http://www.stranieriinitalia.it/attualita-tre_miliardi_l_anno_dalla_regolarizzazione_13620.html