SPECIALE UCRAINA/COSÌ LA CGIL NEI GIORNI DELLA RIVOLTA. GLI UCRAINI IN ITALIA. COMUNICATO CONGIUNTO CGIL, CISL E UIL

25 Feb 2014

 

UCRAINA. COSÌ LA CGIL NEI GIORNI DELLA RIVOLTA

Alla fine il presidente ucraino Viktor Yanukovich ha dovuto cedere. Ha promesso elezioni e nuova Costituzione, ma non sarà lui a guidare la fase di passaggio. La piazza lo ha anche costretto alla fuga e, dopo 4 anni di detenzione, Yiulia Tymoshenko è infine libera. Ma la fine delle barricate in fiamme e la rimozione dei corpi dei caduti non rendono meno incerto il futuro dell’Ucraina, che rimane un Paese spaccato a metà, diviso tra chi guarda alla Russia e chi guarda all’Europa. La sua scommessa ora è impedire che la lacerazione tra le persone si possa trasformare in lacerazione dello Stato. Per vincere questa scommessa dovrà trasformare la contrapposizione etnica in una comune identità nazionale.

Nelle ore più drammatiche della rivolta, sia a livello nazionale che locale ,la Cgil ha espresso la sua preoccupazione.

Le drammatiche notizie che arrivano da Kiev e da altre città ucraine ci consegnano una situazione di guerra nel cuore dell’Europa”, ha dichiarato Fausto Durante, responsabile del Segretariato Europa della Cgil nazionale. “Le tensioni collegate alla già difficile situazione economica”, ha aggiunto, “vengono aggravate dalle provocazioni dei gruppi paramilitari nazionalisti dell’estrema destra.” Durante ha sottolineato la necessità “che l’Europa tutta faccia sentire la sua voce perché finiscano le violenze. L’Europa non può assistere impotente: è necessario mettere fine al bagno di sangue che minaccia la stabilità di tutto il continente e occorre ristabilire le condizioni affinché il confronto sia riportato sul piano della contesa democratica”.

Così si è invece espressa la Cgil di Modena: “La CGIL e il Centro Lavoratori Stranieri CGIL sono vicini alla comunità ucraina che vive ore drammatiche ed esprimono preoccupazione per gli sviluppi in Ucraina dove la violenta repressione dei manifestanti ha causato decine di morti. Di fronte alle tragiche notizie che giungono da Kiev è indispensabile che l’Italia e l’Europa facciano sentire la loro voce per riportare il confronto sul piano della democrazia. Quanto avviene in Ucraina non riguarda solo la popolazione di quel Paese, che per le sue caratteristiche può essere un ponte tra Europa dell’est e dell’ovest, ma minaccia la stabilità del continente”. La CGIL di Modena è stata investita concretamente dalla preoccupazione dei cittadini ucraini che si sono rivolti agli uffici del suo Centro Lavoratori Stranieri per capire come far arrivare in Italia i propri cari in pericolo o accelerare pratiche di ricongiungimento in corso.

Sulle drammatiche vicende ucraine è intervenuta anche l’Arci.

http://www.trc.tv/news/attualita/2014/02/21/ucraina-preoccupazione-nel-modenese/#.Uwrb9ON5PN0

 

GLI UCRAINI IN ITALIA

Secondo i ricercatori della Fondazione Leone Moressa “la crisi ucraina di questi giorni potrà avere ripercussioni anche sul nostro Paese, vista la forte presenza di cittadini ucraini (per l’80% donne) e il loro ruolo nel nostro sistema di welfare e assistenza familiare”. La Fondazione, inoltre, ha sintetizzato in un report alcuni dati sulla comunità ucraina in Italia.

L’Italia è il primo Paese europeo per presenza di cittadini ucraini, i quali costituiscono il 4,4% della popolazione straniera in Italia. Con circa 200 mila unità, rappresentano la quinta popolazione straniera per numerosità, con una forte presenza femminile (80%). Negli ultimi anni sono aumentati del 62%.

Ucraini in Italia, prevalentemente in Campania. La Provincia di Napoli presenta la più alta numerosità di cittadini ucraini (18,8 mila), seguita da Roma (14 mila) e Milano (13 mila).

Matrimoni misti: marito italiano e moglie ucraina. Nel 2012 si sono registrati 1.783 matrimoni tra un coniuge italiano e uno straniero, pari all’8,6% dei matrimoni misti totali. Di questi, la totalità ha riguardato un uomo italiano e una donna ucraina. Nel 2011 si sono registrate in Italia 1.071 nascite di cittadini ucraini. Nell’ultimo anno scolastico, gli alunni ucraini sono stati 19.330, pari al 2,5% degli alunni stranieri totali.

Oltre 6 su 10 sono colf e badanti. Il 64,4% degli ucraini presenti in Italia lavora. Il tasso di occupazione è al 69,4% e il tasso di disoccupazione al 12,1%. Tra gli occupati ucraini quasi l’80% è donna. Le professioni più diffuse sono infatti quelle tipicamente femminili, come le professioni qualificate nei servizi personali (36,6%) e i collaboratori domestici (28,9%).

Imprenditori ucraini, 6 su 10 sono donne. Gli li imprenditori ucraini in Italia sono 5.606, pari appena allo 0,9% degli imprenditori stranieri. Le donne rappresentano la maggioranza, con il 63%. I settori più rappresentati sono le costruzioni (1.530), il commercio (1.476) e le attività di alloggio e ristorazione (798).

Rimesse verso l’Ucraina, 152 milioni di euro. L’Ucraina è il 9° Paese per volume delle rimesse nel 2012. I cittadini ucraini in Italia hanno inviato in patria complessivamente 152 milioni di euro.

 

UCRAINA: COMUNICATO CONGIUNTO CGIL, CISL E UIL

Cgil, Cisl e Uil hanno espresso profonda preoccupazione per la deriva violenta che si è determinata nelle manifestazioni di Kiev.  Si sono rivolte soprattutto alle Confederazioni sindacali ucraine Fpu, Kvpu e Vost perché affermino tutto il valore della non-violenza e del dialogo, patrimonio del movimento sindacale internazionale, proponendo il protagonismo dei lavoratori e delle lavoratrici quale forza pacifica ed elemento decisivo per la soluzione delle controversie, l’affermazione della democrazia, la costruzione di un futuro in Europa per tutti i cittadini dell’Ucraina.

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