SPERANZE CHE BRUCIANO

28 Feb 2013

 

di Vincenzo Intermite

Alcuni giorni fa un diciannovenne ivoriano, a cui le autorità italiane avevano respinto la domanda di asilo politico, si è presentato, come gli era stato ingiunto, presso gli uffici della Polizia di Frontiera dell’aeroporto di Fiumicino, da dove avrebbe dovuto essere imbarcato per il rimpatrio e, dopo aver esibito il decreto di espulsione emesso dalla Questura di Roma, ha tentato di darsi fuoco cospargendosi di benzina. Fortunatamente uno degli agenti presenti è riuscito a spegnere le fiamme prima che il ragazzo portasse a compimento il suo intento suicida procurandosi anch’egli un’ ustione al braccio. Attualmente il giovane è ricoverato presso il centro grandi ustionati dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma e versa in gravissime condizioni.L’episodio, che è, purtroppo, solo l’ultimo di una lunga serie, dovrebbe far riflettere sul livello di disperazione cui può giungere una persona in fuga da situazioni di estrema gravità, quando il sogno, a lungo accarezzato e quasi realizzato, di una vita dignitosa si infrange contro la plumbea indifferenza della burocrazia, resa ancora più fredda da una legislazione in fatto di immigrazione indegna di un paese civile.

Un gesto così sconvolgente, così disperatamente irrevocabile sembra esprimere la volontà, mediante le fiamme, di dare finalmente visibilità a tutti quegli invisibili il cui dramma troppe volte viene imperturbabilmente ridotto ad un nome senza volto stampato su un documento, ad un visto o ad una sigla in calce ad un permesso di soggiorno o ad un foglio di via, ad un iter procedurale ‘istruito in base alle vigenti normative’.

Nei prossimi anni nuovi deputati occuperanno gli scranni del Parlamento italiano ed un nuovo governo guiderà il Paese: si darà avvio ad una politica sull’immigrazione improntata sulla solidarietà e sul riconoscimento della dignità di ognuno, o ci si porrà, come nei passati governi, sulla stessa lunghezza d’onda di coloro che sui siti di alcuni giornali italiani hanno commentato la notizia con sarcasmo becero e disgustoso?

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