27 Ott 2010 presidio,
Castelfranco Emilia, 27 ottobre 2010
Proclamato dai sindacati Fillea/Cgil e Feneal/Uil lo stato di agitazione dei lavoratori del Gruppo edile Mazzoni che ha 10 stabilimenti tra Bologna e Modena. Domani giovedì 28 ottobre dalle ore 17 in poi si terrà un presidio con volantinaggio davanti alla sede centrale del Gruppo a Monteveglio (in via Abitazione, 7) per protestare contro la decisione unilaterale dell’azienda di avviare la cassa integrazione ordinaria per 52 addetti (22 impiegati e 30 operai) su un totale di circa 100 addetti del gruppo, negando sia gli anticipi dei corrispettivi Inps che la rotazione fra i dipendenti come invece richiesto dalle organizzazioni sindacali.
Sugli stabilimenti bolognesi, la cassa integrazione ordinaria avviata il 5 ottobre sta già coinvolgendo diversi lavoratori, mentre vi è il rischio che possa estendersi anche ai lavoratori degli stabilimenti modenesi, in particolare quelli dell’impianto di calcestruzzi e del magazzino siti a Castelfranco Emilia (in totale 12 addetti). Minore è invece la probabilità che la procedura di cassa coinvolga i 7 dipendenti dello stabilimento Maselli sempre a Castelfranco e i 6 addetti dell’impianto di calcestruzzi di Marano s/Panaro, che al momento non hanno problemi legati al calo delle commesse.
L’azienda ha dimostrato intransigenza nel voler procedere con l’apertura di un periodo di 13 settimane di cassa integrazione ordinaria dal 5 ottobre, dopo che già ad aprile i Sindacati avevano firmato una procedura di mobilità volontaria incentivata che aveva visto uscire 12 lavoratori di cui 3 dagli stabilimenti modenesi.
“Non accettabile – spiega Simone Foresti della Fillea/Cgil di Castelfranco Emilia – che si neghi gli anticipi dei corrispettivi Inps ai lavoratori in cassa a zero ore, così come l’anticipo del Tfr accantonato. Così facendo Li si mette in grandi difficoltà economiche e senza alcun sostegno al reddito per diversi mesi”. I sindacati denunciano inoltre come sembra molto una scusante la crisi di liquidità addotta dall’azienda, visti i continui acquisti di stabilimenti da parte del Gruppo (due anche nell’ultimo anno, la Comafer di Bologna e la Calcestruzzi di Marano) e i significativi investimenti fatti di recente per dotare i camion di impianti satellitari di sorveglianza.
Fillea/Cgil e Feneal/Uil di Bologna e Modena si aspettano dall’azienda una risposta positiva sulle richieste in particolare sulla disponibilità agli anticipi della cassa integrazione, in caso contrario sono disposti ad intensificare le azioni di lotta.