27 Mag 2011 presidio, sciopero,
Carpi, 27 maggio 2011
Sciopero di 2 ore martedì 31 maggio alla Steton di Carpi. Lo hanno deciso stamattina i lavoratori e le lavoratrici, insieme a Fiom/Cgil e Rsu dell’azienda metalmeccanica che produce macchine per la lavorazione del legno durante un’assemblea davanti ai cancelli. Lo sciopero prevede anche il presidio davanti ai cancelli dalle ore 8 alle 11 sulla statale Romana Nord 41.
“Chiediamo il rispetto degli accordi sottoscritti il 26 aprile 2010 presso la Provincia di Modena” spiega Angelo Dalle Ave della Fiom/Cgil di Carpi.
L’accordo arrivò al termine di una delle vertenze più difficili del comparto metalmeccanico carpigiano dall’inizio della crisi del 2008.
A fronte dei 27 esuberi dichiarati dall’azienda (su 37 dipendenti complessivi), si arrivò, dopo molte ore di sciopero, alla firma di un accordo che prevedeva il ricorso a 6 mesi di cassa integrazione straordinaria in deroga (rinnovabili per altri 6) previsti dal “Patto per attraversare la crisi”. La Cigs veniva accompagnata da anticipazioni mensili di almeno € 900 composte da TFR e incentivo all’esodo.
“L’azienda, dopo un anno regolare, ora è in ritardo sui pagamenti – spiega il sindacalista – Rivendichiamo il rispetto dei termini di erogazione delle retribuzioni e dei 900 euro di anticipazione mensili a chi è in cassa integrazione”.
“Le lavoratrici e i lavoratori ricordano ancora benissimo che, durante la trattativa, l’azienda aveva sempre sostenuto che avrebbe sottoscritto l’accordo solo se fosse stata certa di poterlo onorare. Questo fatto e la mancata informazione sulle cause del ritardo ha fatto esplodere la rabbia, in particolare di chi è in cassa integrazione da molti mesi”.
La protesta alla Steton vuole anche dare voce a ciò che sta avvenendo, spesso nel più assoluto silenzio, in un numero sempre più crescente di aziende del distretto carpigiano, in particolare piccole e piccolissime, dove la logica del ricatto e del sopruso si sta diffondendo sempre più.
La Fiom di Carpi denuncia l’espandersi di forti ritardi sull’erogazione delle retribuzioni, anche in aziende che stanno lavorando. E’ in aumento la pratica dei licenziamenti individuali collegati al rifiuto delle imprese a utilizzare gli ammortizzatori sociali disponibili nel “Patto per attraversare la crisi” sottoscritto con la Regione Emillia Romagna nel 2009.
Alcune di queste “aziende” arrivano persino a richiedere ai lavoratori la restituzione in contanti di parte del salario erogato in cambio della conservazione del posto di lavoro.
La Fiom invita le lavoratrici e i lavoratori non farsi intimorire, e a rivolgersi al sindacato per reagire alle disuguaglianze generate da questa crisi. La Fiom/Cgil continua a battersi a sostegno delle proposte per il lavoro e lo sviluppo, per la scuola pubblica, l’università, la ricerca, per i giovani e il futuro, che hanno portato alla grande riuscita dello sciopero generale promosso dalla Cgil il 6 maggio scorso.
RSU STETON
FIOM/CGIL Carpi