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Modena, 28 novembre 2016
Il sindacato agroindustria Flai/Cgil Modena organizza per domani martedì 29 novembre un presidio presso la Prefettura di Modena (viale Martiri della Libertà, 34) dalle ore 10 alle 12 per protestare contro le irregolarità e il sistema di sfruttamento del lavoro nel sistema degli appalti nel distretto delle carni modenese.
Si riuniranno davanti alla Prefettura i delegati Flai/Cgil delle aziende del settore agroalimentare e una delegazione consegnerà al Prefetto di Modena le oltre 100 denunce inoltrate dal 1999 ad oggi dalla Flai/Cgil alle autorità competenti (Direzione territoriale del Lavoro e Inps) sul sistema degli appalti e delle false cooperative.
La Flai/Cgil da anni denuncia come il sistema degli appalti nel distretto agroalimentare modenese sia al di fuori delle regole, insostenibile, produca sfruttamento del lavoro e crei terreno fertile per infiltrazioni illegali e malavitose.
Le irregolarità sono sotto gli occhi di tutti: diffuse, pervasive, sistemiche. Il fenomeno non è nuovo: i lavoratori degli appalti sono in realtà lavoratori sotto le direttive delle imprese agroalimentari, imprese che hanno deciso di sviluppare la competitività sul costo del lavoro non assumendo più direttamente gli operai, ma rivolgendosi a “false cooperative” o a “società-scatola” per utilizzare manodopera a basso costo, ricattabile, sotto tutelata e sotto pagata.
Non lo dice solo la Flai/Cgil. Lo dicono le inchieste della Guardia di Finanza del 2014 e del 2015, che registrano la “sostanziale fittizietà” dei contratti di appalto, la mancanza di autonomia organizzativa e imprenditoriale delle cooperative appaltatrici, il frequente svolgimento di lavorazioni non oggetto dell’appalto. False cooperative spesso gestite da un ristretto numero di soggetti (spesso legati da vincoli di parentela, che nominano come amministratori, in alcuni casi, soggetti pregiudicati o indigenti), con sede legale in località situate nel Sud Italia, presso meri recapiti, pur essendo di fatto operanti a Modena. Società che creano ricchezza per pochi soggetti attraverso la pratica di contabilizzare costi non documentati, di fatturare operazioni inesistenti, e di evadere Iva e Irap.
Il sistema delle imprese, anche a fronte di legittime rivendicazioni sindacali per condizioni contrattuali e di lavoro migliori, sta ora reagendo con l’espulsione dei lavoratori sgraditi per mezzo di provvedimenti disciplinari o per mezzo della finta cessazione d’appalto.
E’ questo il modello di sviluppo per la nostra futura società? E’ pensabile che venga concesso alla imprese di non assumersi la responsabilità per le persone che lavorano nelle loro fabbriche?
Le proteste dei lavoratori sono legittime! Le imprese tornino ad assumere direttamente i lavoratori!
Le istituzioni intervengano facendo applicare i principi contenuti nella Legge Regionale 18/2016, il “Testo Unico per la Promozione della Legalità e per la Valorizzazione della Cittadinanza e dell’Economia Responsabili”.
Il presidio c/o Prefettura martedì 29 novembre 2016