16 Mar 2021 appalti, coop spurie, emilia romagna, enti investigativi, formazione, imprese, informazione, itl, lavoro illegale, lavoro irregolare, nuovo patto per il lavoro e per il clima, organici, personale ispettivo, progetti, tavoli provinciali sulla legalità,
Colpì parecchio, a metà del dicembre scorso, la pubblicazione della Guardia di Finanza modenese dei dati che mostravano la pesantezza degli esiti ispettivi presso la rete delle imprese, rilevando ben “…il 42% di datori di lavoro ispezionati che avevano alle dipendenze lavoratori completamente in nero”. Inoltre “…gli operai non in regola rilevati, erano equamente divisi tra lavoratori italiani e stranieri” .
Situazioni purtroppo estese nei territori delle nostre province emilianoromagnole, e ben presenti ogni giorno nella nostra dura attività sindacale, che risulta ancora una volta “ufficialmente” sancita dalla stessa relazione 2020 emessa dal Ministero dell’Economia, che pone la nostra regione Emilia Romagna al 3° posto “rosso” nazionale per il “riscontro di irregolarità nel lavoro”.
E nel quadro delle province regionali, Modena risulta al peggior 1° posto per numero di lavoratori irregolari scoperti e per numero di imprese che hanno utilizzato mano d’opera irregolare e in nero.
Situazioni di lavoro pesanti e fuori regola, che penalizzano ed umiliano tantissime lavoratrici e lavoratori, confermate dall’ultimo Report dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro che mostra, per l’anno appena passato, i positivi e molto necessari progetti/programmi dei vari Ispettorati Provinciali, per rafforzare la “…prevenzione al fine di garantire l’integrale rispetto delle normative sul lavoro, previdenza ed assistenza sociale. Tali iniziative preventive sono rivolte ai datori di lavoro” .
Come dire, anche gli Ispettorati del lavoro si impegneranno in ogni territorio, per spingere ed educare le imprese a ridurre il lavoro nero ed irregolare, e rispettare i Contratti Nazionali di Lavoro.
Sorprendente, scorrendo queste tabelle che riassumono i numeri dei sopracitati “progetti delle attività di prevenzione e promozione”, attivati nelle province “più bisognose”, constatare che nell’elenco nazionale di tutte le province italiane, i primissimi posti (vedi tabella) riguardano proprio i nostri territori !
La provincia di Modena al 1° posto, Potenza e Matera al 2°, Reggio Emilia e Parma al 3°, Bologna al 4°, Genova al 5°, Rimini al 6°…
Ancora, colpisce che tra le attività più mirate dall’Ispettorato Nazionale, è il tabellone che inquadra “la campagna di vigilanza straordinaria nel settore delle cooperative” .
La nostra Emilia Romagna risulta la 3° regione sul podio rosso delle “cooperative irregolari”, dopo la Campania e la Lombardia, con parecchie decine di imprese denunciate.
Cioè, tante coop spurie ! In questo settore delle coop fasulle siamo però la prima regione – e dopo l’Emilia Romagna c’è Lombardia e Piemonte – per il “numero di lavoratori irregolari e in nero”.
Di queste false coop emilianoromagnole, il 78% NON sono associate alle Centrali Cooperative, firmatarie dei Protocolli di regolarità, ed infatti tra le motivazioni di irregolarità denunciate, spicca che oltre il 30% di quelle ditte NON applicano i contratti di lavoro stipulati dalle organizzazioni sindacali più rappresentative.
Questi duri virus che, da tempo e in via crescente, infettano la nostra economia regolare ed il lavoro pulito, non si sono alleggeriti nell’anno del covid, accrescendo le fessure di accesso alle “proposte di sostegno” degli investimenti malavitosi.
Una fase perciò rischiosa ed in peggioramento che richiede – lo richiede con fermezza la Cgil – un impegno straordinario per garantire il diritto al lavoro pulito ed il sostegno all’imprenditoria in regola col fisco, coi contratti di lavoro, concorrenza leale e chiusa alle insinuazioni mafiose.
Occorre pertanto insistere ed agire su alcune misure necessarie:
– E’ urgente rinforzare gli organici del personale ispettivo;
– Estendere davvero il coordinamento e la collaborazione operativa dei vari Enti investigativi ed ispettivi operanti sullo stesso territorio;
– Promuovere concretamente e sostenere, da parte delle istituzioni locali, progetti di info/formazione per spingere l’imprenditoria ad allontanarsi dalle irregolarità – evasioni-connivenze malavitose;
– Consolidare la concreta operatività dei Tavoli provinciali per la legalità ;
– Introdurre nei protocolli territoriali il vincolo per la corretta applicazione dei CCNL e la continuità occupazionale nei cambi di appalto .
Tutte proposte ben presenti e motivate nel Protocollo legalità regionale “Patto per il lavoro e per il clima“, che ha raccolto l’adesione di tutte le parti istituzionali, sindacali ed anche imprenditoriali operanti in Emilia Romagna e che perciò dovrà essere ben diffuso ed attuato nelle tante pratiche preventive, a partire da efficaci controlli nei percorsi degli ingenti investimenti che si avvieranno, anche nella nostra regione, per superare l’attuale pesantissima crisi. Meno burocrazia ma controlli più efficaci e mirati, per scoprire e tagliare i tentati “inserimenti ed investimenti” malavitosi.
Franco Zavatti
Cgil Modena- Coordinamento Legalità
Modena, 16/3/2021
Servizio del Tg Trc Modena edizione delle ore 19.30 del 16/3/2021
- Progetti prevenzione Ipl (pdf)