28 Giu 2011
Modena, 28 giugno 2011
Anche a Modena l’inizio del nuovo anno scolastico vedrà una scuola statale decimata. In base alle tabelle ministeriali allegate alle circolari sugli organici della scuola, i tagli al personale previsti per Modena e provincia ammontano a meno 123 docenti (di cui 11 in meno alle elementari, 42 alle medie e 70 alle superiori) e, notizia di ieri, a meno 146 unità di personale Ata (di cui meno 21 assistenti amministrativi, meno 3 assistenti tecnici e meno 122 collaboratori scolastici).
Questi tagli, frutto della terza tranche della legge 133/08 e della Riforma Gelmini delle scuole superiori del 2009, determineranno difficoltà al funzionamento ordinario, disservizi, seri ostacoli ad una didattica di qualità, cancellazione del tempo prolungato alle scuole medie, mancata concessione di nuove classi a tempo pieno alle elementari. Il tutto a fronte di un aumento degli studenti di circa 1.000 unità rispetto allo scorso anno scolastico.
Il diritto alla studio dei lavoratori sia italiani che immigrati è fortemente limitato e in alcuni casi negato a causa della soppressione di quasi tutte le classi serali delle scuole superiori.
Da settembre 2011 sarà fortemente ridotto l’insegnamento all’interno del carcere, mettendo in discussione la funzione di riabilitazione e di inserimento sociale a cui dovrebbe tendere il sistema detentivo. Un taglio sui corsi serali e all’interno del carcere, simile a quello operato lo scorso anno sui Centri territoriali per l’istruzione per gli adulti che vanno ad incidere sulle fasce più deboli della società più in difficoltà a reagire e a protestare per il venire meno di questi diritti.
Il taglio al personale Ata causerà seri disservizi: metterà in dubbio l’apertura di alcuni plessi in particolare nelle zone di montagna, renderà precaria la sicurezza all’interno degli edifici scolastici diminuendo i livelli di sorveglianza, peggiorerà il livello di funzionamento amministrativo proprio nel momenti in cui, alle segreterie delle scuole vengono richiesti sempre maggiori adempimenti burocratici. Agli istituti professionali vengono ridotti gli assistenti tecnici mettendo in difficoltà la gestione dei laboratori.
I tagli, sia dei docenti che degli Ata, lasceranno ovviamente molti lavoratori precari della scuola senza alcuna prospettiva di lavoro.
E’ necessario fermare le scelte del Governo, perciò i sindacati chiedono al Ministro la sospensione immediata dei tagli di organico sia di docenti che Ata. Al dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Modena chiedono di rappresentare a livello regionale la gravità dei tagli sulle scuole modenesi affinché l’Usr ripristini, in organico di fatto, i posti tagliati.
Ai Dirigenti Scolastici, i Sindacati chiedono di denunciare tutte le sofferenze, le disfunzioni ed il mancato rispetto delle norme di sicurezza e garantire che non verranno violate le norme contrattuali del personale.
Flc/Cgil, Cisl/Scuola e Snals/Confsal appoggiano la protesta dei genitori che nel mese di giugno ha visto la raccolta di 10.000 firme a sostegno della scuola pubblica di qualità e contro i tagli. Sollecitano gli Enti Locali, le forze politiche, i parlamentari a far fronte comune e a intervenire politicamente per contrastare questo vero e proprio smantellamento della scuola pubblica e per garantire la necessaria qualità del nostro sistema scolastico.