26 Nov 2013
La Commissione ha formalmente chiesto a Cipro, Spagna, Italia e Lussemburgo di assicurare il pieno rispetto degli obblighi loro incombenti a norma della legislazione UE in materia di tratta degli esseri umani.
Oltre 6 mesi dopo il termine per il recepimento della direttiva 2011/36/UE e nonostante le lettere di costituzione in mora inviate il 29 maggio 2013, questi paesi non hanno ancora notificato alla Commissione le misure nazionali adottate per attuare le norme UE.
La Commissione invia dunque pareri motivati. Se gli Stati membri non ottempereranno al loro obbligo giuridico entro due mesi, la Commissione potrebbe decidere di adire la Corte di giustizia al riguardo.
La direttiva UE in materia di tratta degli esseri umani può fare una reale differenza per la vita delle vittime ed evitare altre vittime potenziali. La direttiva prevede azioni in diverse aree, quali le disposizioni del diritto penale, le azioni penali contro gli autori dei reati, il sostegno alle vittime e i diritti delle vittime nei procedimenti penali, la prevenzione e il controllo dell’attuazione.
Ad oggi 18 paesi completato il recepimento (Repubblica ceca, Svezia, Estonia, Lettonia, Lituania, Ungheria, Polonia, Romania, Finlandia, Bulgaria, Croazia, Irlanda, Grecia, Francia, Austria, Portogallo, Slovacchia e Regno Unito).