26 Giu 2008
Modena, 26 giugno 2008
Situazione sempre più critica negli uffici giudiziari di Modena e provincia. A denunciarlo stamattina nel corso di una conferenza stampa sono stati i sindacati FP/CGIL FP/CISL UIL/PA e SAG/UNSA.
Il fenomeno purtroppo non è nuovo. Carenza degli organici, mancanza di investimenti in tecnologie e di percorsi formativi per gli operatori degli uffici giudiziari – dal Tribunale, alla Procura all’Ufficio del Giudice di Pace – sono da anni oggetto di denuncie da parte di lavoratori e Sindacati senza trovare adeguate risposte dai vari Ministri della Giustizia che si sono susseguiti.
La stessa attenzione dell’opinione pubblica verso le problematiche della giustizia continua a non considerare adeguatamente quelle dei lavoratori dell’amministrazione giudiziaria – funzionari, cancellieri, addetti amministrativi – che lavorano in una condizione di organici sottodimensionati con conseguente disagio e frustrazione anche per la mancanza di risposte ai cittadini.
Nella realtà degli uffici modenesi la carenza di addetti in organico è di oltre il 30% con punte più alte negli uffici periferici di Vignola, Sassuolo, Carpi, Mirandola, Finale Emilia e Pavullo dove si arriva sino al 50%.
Presso il Tribunale di Modena la carenza di personale – su 93 addetti previsti in pianta organica sono effettivamente 55 gli addetti in servizio – si è acuita per effetto del mancato turn-over e per l’assenza di un progetto occupazionale chiaro, che ancora oggi vede una consistente presenza di lavoratori precari in attesa di stabilizzazione.
Ciò determina con frequenza quotidiana il ricorso all’applicazione – trasferimento temporaneo di dipendenti tra gli uffici del circondario – che oltre ad accrescere la spesa per le missioni, spesso non consente un’efficace azione amministrativa.
E’ inoltre a rischio il funzionamento delle sezioni distaccate del Tribunale, sino ad oggi scongiurato grazie ad una grande flessibilità degli addetti.
La cronica crisi di organico dell’Ufficio del Giudice di Pace di Modena – su 12 addetti in organico, 8 sono gli effettivi in servizio con previsione di ulteriore riduzione di 3 unità – determina ormai da tempo una situazione di esasperazione per l’utenza.
Anche la Procura di Modena, pur essendosi recentemente trasferita presso un nuovo edificio, non ha visto migliorata la situazione degli organici – 36 addetti in servizio contro i 45 previsti in organico – e da quasi un anno registra la mancata nomina del nuovo Procuratore della Repubblica.
I Sindacati registrano inoltre una scarsa consapevolezza dell’importanza dell’informatizzazione dei servizi: lo stanziamento di fondi per l’adeguamento dei programmi e delle apparecchiature è esiguo e ancora oggi vengono, ad esempio, utilizzati registri cartacei (dimensioni 1m x 40 cm).
Per quanto riguarda i locali, la maggior parte degli uffici giudiziari di Modena non ha ancora risolto il problema dell’abbattimento delle barriere architettoniche, gli archivi sono particolarmente fatiscenti e alcuni locali utilizzati dagli ufficiali giudiziari (UNEP) o dalla Cancelleria Penale presentano precarie condizioni di vivibilità e di sicurezza.
L’assenza di climatizzazione appare residuale, anche se necessaria, visto il quotidiano sovraffollamento degli uffici.
Altro problema è l’assenza di opportunità di riqualificazione del personale: l’unico settore del comparto pubblico che da oltre dieci anni non ha permesso ai propri dipendenti di essere riqualificati è proprio quello dell’Amministrazione Giudiziaria.
Gli addetti, che spesso si sono professionalizzati in maniera autonoma, svolgono mansioni superiori alla loro qualifica, senza però alcun riconoscimento.
Sindacati e lavoratori sollecitano con forza l’intervento degli amministratori locali e delle forze politiche affinché si possa risolvere una situazione che altrimenti è destinata a determinare il collasso degli uffici giudiziari.