ULTIMI DATI “ROSSI” DELL’ISPETTORATO NAZIONALE DEL LAVORO CHE AMAREGGIANO GLI AUGURI DI “BUONE FESTE”. ANCHE NEI NOSTRI TERRITORI

23 Dic 2019 cgil, illegalità, legalità,

In attesa della uscita della relazione annuale 2019 dell’INL – Ispettorato Nazionale del Lavoro, sugli esiti della loro attività di vigilanza ispettiva nelle aziende, per rilevare e denunciare il lavoro irregolare e le modalità occupazionali fuori norma e legge, la stessa INL fornisce alcune note parziali, ma molto interessanti relative al primo semestre di questo anno che si conclude.

Una lettura pesante ed istruttiva, ma utile per non generalizzare troppo, specie in questi giorni, il “buone feste” ad una quota crescente di imprese che calpestano il “buon lavoro”. Numeri e percentuali che mostrano realtà pesantissime ed umilianti per il mondo del lavoro, per migliaia di famiglie e crescenti pezzi di società in sofferenza quotidiana.

Un 1° semestre ’19 descritto dall’Ispettorato Nazionale, con dati percentuali che non possono allarmare solo il sindacato:

  • Intanto, prosegue il colpevole calo del numero degli ispettori attivi, che ha prodotto un pesante “…minor volume di ispezioni del 9%…”. Un calo degli organici del personale che prosegue da troppi anni a causa dei colpevoli tagli degli ultimi governi. Urgono perciò le assunzioni promesse!
  • “Il tasso di irregolarità riscontrate dentro le imprese controllate, è salito di un ulteriore 3%… con 83.195 posizioni lavorative irregolari”.
  • “In crescita del 14% ( quattordici!) il numero dei lavoratori completamente in nero”: ben 23.305!
  • La nota INL rileva poi dati “… più complessi ed insidiosi: è infatti più che raddoppiato il numero dei lavoratori soggetti a forme di appalto e somministrazione illeciti. E’ poi triplicato quello dei lavoratori oggetto di distacco transnazionale illecito…”.
  • “Le indagini svolte per la lotta al caporalato hanno più che triplicato le denunce penali…”.

Questi sono duri fatti e non numeri che coinvolgono in modo crescente l’economia produttiva e le imprese del Nord ed, in particolare, quella emiliano-romagnola.

Infatti, una ciliegia molto amara emerge da una tabella che l’Ispettorato ha elaborato sulla “specifica attività ispettiva nel settore cooperative” e che pone la nostra regione al primo posto sul podio rosso. Cioè, la pesante febbre che riguarda le imprese coop fasulle, ben analizzata dalla recente Relazione conclusiva presentata dalla nostra Regione Emilia-Romagna grazie al prezioso lavoro di analisi e proposte per alzarne il contrasto da parte della Commissione promossa dal Consiglio regionale.
Un’ampia tabella INL sulle “coop spurie”che vede una cooperazione emiliano-romagnola prima nazionale per irregolarità scoperte nelle ispezioni svolte in un trimestre 2019.

  • Siamo primi per aver scoperto, in un trimestre, ben 1.438 lavoratori irregolari in false coop di queste nostre province.
  • Siamo primi per il N° dei lavoratori in nero.
  • Siamo primi per il recupero, sempre in quel solo trimestre, di ben 3.199.379 euro di contributi evasi a danno dei lavoratori.
  • La stragrande maggioranza di queste false coop scoperte nei nostri territori “… sono NON associate alle Centrali Cooperative nazionali… e NON applicano i Contratti di lavoro stipulati con i sindacati più rappresentativi”.

Scenario anticamera di altri primati nostrani che facilitano arrivo e radicamenti mafiosi in questi territori; siamo infatti anche sul podio nazionale fra le regioni con più segnalazioni di riciclaggio e numero di imprese con interdittive antimafia.
E’ più che evidente l’urgenza di una prevenzione estesa e reale.
Portando avanti le proposte da tanto tempo sostenute dal sindacato e pure ben definite dalla Commissione del Consiglio regionale e, sopratutto, con un concreto sostegno delle Associazioni che rappresentano le imprese che vorremmo più attive e visibili nel sostenere le pratiche del lavoro pulito e nell’isolare le ditte sospette, da loro ben conosciute. Il sindacato, e la Cgil in primis, stanno da tanto tempo in prima linea per cambiare strada sugli appalti e lavori pubblici, ma anche e sopratutto nei cantieri privati.
Basta col massimo ribasso; trasparenza nei subappalti; rispetto dei contratti sindacali; basta con le crescenti evasioni fiscali e contributive; sicurezza nei cantieri; sostenere ed avvantaggiare le ditte in regola che si decidono di entrare nell’Elenco di merito e liste del Rating di legalità; educare ogni cittadino e ogni imprenditore a segnalare i lavori sospetti e/o illegali; tavoli provinciali di confronto per fare il punto più spesso… e buone Feste a chi rispetta norme e lavoratori, un po’ meno di auguri invece a chi sfrutta e ruba dal lavoro.

Franco Zavatti
Cgil Modena – Coordinamento legalità Cgil Emilia-Romagna

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