05 Ott 2020 banca d'Italia, legalità, report, riciclaggio, Uif,
L’intero Paese, compresi questi nostri territori, sono attraversati e scossi dagli effetti pesantissimi ed in larga parte inediti, della estesa pandemia. Crisi in particolare sul sociale, poi economico e produttivo.
E fin dal suo inizio, tante autorevoli analisi prevedevano il forte rischio di un “….sapiente utilizzo dei forti bisogni esplosi col virus, per una mirata espansione e radicamento del malaffare economico e malavitoso”. Autorevoli allarmi e timori di ieri, che oggi trovano un ulteriore riscontro nei dati reali che,dall’inizio di ottobre, il Report di UIF-Banca d’Italia, ci presenta sull’andamento delle segnalazioni dei reati di riciclaggio economico proprio nello stesso 1°semestre 2020. Una ottantina di pagine e tabelle che affiancano alla crisi della pandemia i danni dei Riciclo – virus.
Nel primo semestre alle spalle, ci dice UIF, a livello nazionale “….abbiamo ricevuto 53.027 segnalazioni di operazioni economiche sospette di riciclaggio, nonostante il prolungato periodo di lockdown e la successiva incertezza nella ripresa delle attivita’…..segnalazioni sospette in aumento del +4,7% rispetto al 1° semestre del precedente anno”.
Quindi, nel pieno di questa crisi, una crescita preoccupante sul piano nazionale. Valuntando quei dati Regione per Regione, la classifica grigia di chi ne conta di piu’ e cosi’:Lombardia, Campania, Lazio, Veneto,Sicilia, Emilia Romagna….
Percio’, rispetto all’anno precedente, l’Emilia Romagna è in calo di sospette segnalazioni e passa dal 5° al 6° posto (all.1).
Attenzione. Sono segnalazioni “fondate” se è vero che la Banca d’Italia scrive che ne ha trasmesse ben 86,9% agli organi investigativi, valutandone la gravità finanziaria!
– La tabella che riporta i dati dell’Emilia Romagna (all.2) ci conferma un dato certamente preoccupante, con 3.484 segnalazioni raccolte da Banca d’Italia in questi sei mesi. Siamo pero’ in calo di circa il 6% e 11% rispetto al primo e secondo semestre dell’anno scorso. Una tendenza che speriamo sia mantenuta dal nostro sistema economico – produttivo – professionista emiliano romagnolo.
Restano comunque dati allarmanti, se pensiamo che da questi nostri territori regionali sono circa 20 le segnalazioni sospette che partono ogni giorno, domenica compresa!
– Particolarmente pesanti sono i dati in alcune nostre province. Prima è Bologna con 824 ricicli segnalati; subito dopo Modena con 518 (cioè ne parte una ogni 8 ore). Seguono RE, PR, RM, FO, RA, FE e PC.
– I settori produttivi piu’ “esposti e colpevoli” nell’ordine sono (pag.40): industrie, edilizia, agricoltura, commercio e servizi. Come dire, la foto della nostra larga e forte rete produttiva regionale.
– Se rapportiamo il N° delle segnalazioni partite dall’Emilia R. col N° 454.252 di tutte le imprese registrate in Regione – industrie, PMI, artigianato – si ricava il pesante dato di un fascicolo di riciclo aperto ogni 131 delle nostre ditte! Rimini piu’ esposta con 1 caso ogni 112 imprese, RE ogni 114, BO ogni 116, Modena ogni 138…PC ogni 166.
– Quali modalità e percorsi truccati utilizzati per eseguire queste operazioni di riciclaggio economico illegale?Come “recuperare” le risorse in nero derivanti dalle crescenti evasioni fiscali? UIF così li classifica: bonifici ricevuti / versati; vendita / acquisto titoli azionari; assegni versati; prelievi / depositi in contante.
– Sconcerta non poco, osservare la mappa nazionale del virus “Money Transfer” che mostra – provincia per provincia – i traferimenti di denaro sporco verso i cosidetti “paradisi fiscali” che, in ordine di accoglienza paradisiaca sono: Romania, Marocco, Pakistan, Senegal e Albania. Questa triste mappa (all.3) ci mostra le nostre province emiliano romagnole fra le più rosse!
– Colpisce infine duramente la tabella del Report che mostra Modena fra le prime province “più rosse” da cui partono le operazioni di “finanziamento del terrorismo internazionale” (all.4).
Siccome già si richiamava il dato che quasi l’87% dei casi segnalati sono ritenuti “fondati” dalla B.d’Italia, è assolutamente necessario ed urgente lavorare tutti e di più per una prevenzione sociale efficace.
CGIL chiede da tempo che questi dati vengano ben valutati nei Tavoli Provinciali per la Legalità ed impegnare – accanto agli organi dello Stato – l’attività preventiva e segnalatoria delle rappresentanze imprenditoriali, dei professionisti e consulenti, delle istituzioni locali.
L’obiettivo di tutti deve essere quello di uscire da questa crisi post virus, rafforzando davvero l’abbassamento di quei dati “virali” sopra richiamati, che peggiorano certamente la qualità del lavoro, accrescono l’economica nera e facilitano l’ingresso malavitoso delle mafie.
Franco Zavatti, Cgil Modena-membro Coordinamento Legalità Cgil Emilia Romagna
Modena, 5/10/2020
Servizio del Tg Trc Modena, edizione delle ore 19.30 del 6/10/2020