05 Lug 2011
UN’INDAGINE SUI TRUFFATI DELLA SANATORIA 2009
Il Naga, Arci, il Comitato Inquilini Molise Calvairate Ponti e gli Immigrati Autorganizzati di Milano scrivono in un comunicato stampa di presentazione di un’indagine sui truffati della sanatoria 2009, che”grazie al contatto diretto e quotidiano con i cittadini stranieri, sono diventati osservatori privilegiati del funzionamento della ‘sanatoria 2009’ e hanno potuto constatare come questa abbia scatenato un giro di estorsioni e truffe dalla grandezza impressionante sia per il numero di lavoratori truffati sia per la dimensione economica del fenomeno. In particolare i volontari del Servizio Legale del Naga sottolineano “come la legge stessa abbia attivato un meccanismo d’illegalità”. La causa è identificata innanzitutto “nell’esclusione di intere categorie di lavoratori che vivono e lavorano sul territorio e lasciando l’intera gestione della domanda di regolarizzazione nelle mani dei datori di lavoro e non dei lavoratori; inoltre, ad oggi, non sono stati previsti meccanismi per la tutela dei cittadini stranieri truffati che, anzi, denunciando si sono autodenunciati”. L’indagine, a cui è stato dato il titolo ‘Truffasi?, “si pone l’obiettivo di portare alla luce questa realtà e di individuare soluzioni per la regolarizzazione dei cittadini stranieri truffati e non solo“.
L’indagine analizza un campione di 438 cittadini stranieri truffati indagando i dati sociali del campione e i meccanismi della truffa. I truffati sono in maggioranza uomini, di nazionalità egiziana e in media hanno lavorato e vissuto in modo irregolare in Italia per 4 anni e 6 mesi prima di poter accedere ad una possibilità di regolarizzazione. Le modalità di truffa variano da falsi datori di lavoro, furti d’identità, convocazioni in Prefettura e ricevute false, banche inesistenti e finti professionisti, domande eccedenti (fino a 47, quando era previsto un massimo di 3!). I “datori di lavoro” sono stati nell’83% dei casi italiani e nel 71% ha partecipato alla truffa almeno un intermediario, spesso della stessa nazionalità del truffato. Nel nostro campione, la maggioranza dei truffatori sono italiani seguiti da egiziani e senegalesi. Nel 62% dei casi i lavorati truffati non conoscono gli esiti della loro praticae in nessun modo comunque sono potuti intervenire per il buon esito della domanda di regolarizzazione. Per quanto riguarda il “tariffario”, ogni truffato ha pagato in media 3.027€ per un totale, nel nostro campione, di oltre 1.000.000€.
“L’indagine svolta dimostra, una volta di più, come il problema di fondo sia il mancato funzionamento del meccanismo d’ingresso dei cittadini stranieri per motivi di lavoro secondo le regole vigenti e perfino delle sanatorie” dichiara Pietro Massarotto, presidente del Naga. “Sinteticamente possiamo inoltre affermare che la sanatoria ha prodotto truffe ed estorsioni senza precedenti. Con le regole attuali i truffatori sono risultati intoccabili e se le Istituzioni non decideranno d’intervenire i reati connessi alla ‘sanatoria truffa’ passeranno sotto silenzio. Per la regolarizzazione dei cittadini stranieri truffati che decidono di denunciare i truffatori chiediamo il rilascio di un permesso di soggiorno per protezione sociale (art.18) o il rilascio di un permesso di soggiorno per attesa occupazione o per motivi umanitari, ma soprattutto crediamo che l’unica soluzione davvero auspicabile sia un profondo ripensamento dell’attuale legge sull’immigrazione che risponda a criteri di realtà. Suggeriamo di partire da queste tre proposte: slegare l’ingresso dei lavoratori in Italia dal requisito del possesso del lavoro a priori; prevedere per legge la possibilità di regolarizzazione per coloro che lavorano e che si trovano già in Italia; istituire istituire la possibilità di concedere visti d’ingresso per ricerca d’occupazione“, conclude il presidente del Naga.
http://www.naga.it/index.php/notizie-naga/items/truffasi.1304.html