28 Nov 2014
Con l’entrata in vigore il 25 novembre della Legge 30 ottobre 2014, n. 161, recante “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea – Legge europea 2013-bis”si è ridotta a 90 giorni la durata massima di trattenimento nei Cie. di trattenimento. La Legge entrerà in vigore dal 25 novembre 2014. A partire dal 25 novembre 2014, data di entrata in vigore della legge, molti dei migranti attualmente presenti nei CIE potrebbero, tuttavia, risultare vittime di trattenimenti illegittimi. Per questo motivo ASGI sta monitorando la situazione e, in collaborazione con l’associazione Antigone, ha predisposto un modello di istanza di riammissione in libertà per chi è trattenuto nei CIE da oltre 90 giorni. L’associazione Antigone ha predisposto un ulteriore modello per chi è trattenuto nei CIE dopo aver scontato 90 giorni di detenzione..Inoltre, nei giorni precedenti Asgi ha diffuso un primo documento di analisi delle novità introdotte dale legge perché “sostituisce l’intero comma 5 dell’art. 14 TU che disciplina la convalida e la proroga dei termini di trattenimento nei Centri di identificazione ed espulsione. E’ sicuramente la parte più innovativa delle modifiche introdotte dall’art. 3 della legge 161/2014, se non altro perché riduce drasticamente i termini massimi di trattenimento: da 18 mesi a 90 giorni. Occorre tuttavia esaminare con attenzione la nuova disciplina foriera di dubbi interpretativi di non agevole soluzione”“.La Camera dei deputati ha anche approvato una proposta di istituzione di una Commissione monocamerale di inchiesta sui centri di trattenimento e di accoglienza per gli immigrati. Tra gli obiettivi dell’inchiesta si segnalano l’accertamento delle condizioni di permanenza dei migranti e della efficienza delle strutture nonché di eventuali condotte illegali e atti lesivi dei diritti fondamentali e della dignità umana, la verifica delle procedure per l’affidamento della gestione dei centri, la valutazione dell’operato delle autorità preposte al controllo dei centri e la corretta tenuta dei registri di presenza unitamente ad una valutazione circa la sostenibilità del sistema sotto il profilo economico anche riguardo a possibili, nuove soluzioni normative per la gestione della questione immigrazione.Nel corso dell’esame in Assemblea, tra gli obiettivi dell’inchiesta è stato aggiunto anche l’accertamento di eventuali gravi violazioni delle regole dei centri nonché comportamenti violenti o in violazione di disposizioni normative da parte delle persone ospitate. Inoltre, è stato specificato che la valutazione degli enti di gestione comprende anche la verifica di eventuali procedimenti penali relativamente alla gestione, anche in passato, di centri di accoglienza o di identificazione ed espulsione.E’ prevista una relazione conclusiva sulle indagini svolte; la durata dei lavori della Commissione è fissata ad un anno.