VENERDÌ 15 APRILE SCIOPERANO I LAVORATORI METRO

13 Apr 2011 presidio, sciopero,

Modena, 13 aprile 2011

Sciopero per l’intero turno di lavoro, venerdì 15 aprile, dei lavoratori e delle lavoratrici della filiale modenese di Metro, multinazionale tedesca leader mondiale nel self service all’ingrosso.
E’ previsto un presidio davanti agli ingressi del punto vendita in via Virgilio 51 dalle ore 7 del mattino alle ore 13.
Insieme ai lavoratori modenesi saranno presenti al presidio lavoratori di altri punti vendita Metro, provenienti anche da fuori regione, a sostegno dell’iniziativa dei lavoratori di Modena.

Sono molteplici i motivi di uno sciopero deciso nelle assemblee svolte lunedì scorso dal sindacato di categoria Filcams/Cgil, a cominciare dalla disdetta unilaterale di Metro dell’accordo sulla mobilità sottoscritto nel 2009. Si tratta della prima disdetta unilaterale in 30 anni di relazioni sindacali e accordi. L’accordo prevedeva 175 licenziamenti a livello nazionale col requisito della volontarietà. “Dopo avere portato a casa quel risultato – afferma Cinzia Pinton Rsu Filcams/Cgil – ora Metro disdetta l’accordo per non rispettare gli impegni presi in materia di organizzazione del lavoro, formazione, conferma anticipata per gli apprendisti”.
Fra gli altri motivi della protesta il contratto aziendale scaduto da ormai 2 anni, “ma in questo lungo periodo l’azienda non ha fatto altro che ritardare l’avvio reale della trattativa – aggiunge la delegata – Il timore è che la disdetta dell’accordo di mobilità sia un primo passo nella direzione di una possibile disdetta anche del contratto integrativo”.
I lavoratori Metro sciopereranno anche contro l’accordo separato del commercio (siglato a fine febbraio dai sindacati di categoria di Cisl e Uil, ma non dalla Cgil) che prevede elementi fortemente peggiorativi e introduce la derogabilità in peggio per il secondo livello di contrattazione, la riduzione del pagamento della malattia, minori permessi retribuiti per i neo assunti, introduzione di una norma discriminatoria che prevede per i lavoratori extracomunitari un periodo di apprendistato più lungo (5 anni). Ancora, l’introduzione piena del “collegato lavoro” che lascia i lavoratori alla completa mercé delle aziende all’atto dell’assunzione e, non ultimo, un incremento delle retribuzioni ridicolo, con una prima rata di aumento di 10 euro mensili lorde per un tempo pieno. Per fare un esempio, una cassiera Metro part-time qualificata percepirà circa 4 euro netti di incremento mensile.

Filcams/Cgil Modena

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