09 Gen 2018 appalti, castelfrigo, fai cisl, false cooperative, filt, flai, sciopero,
Ci viene spesso contestato da istituzioni, forze politiche, organizzazioni datoriali e financo sindacali, di aver trasformato la lotta dei lavoratori degli appalti della Castelfrigo in una bandiera. Ci dicono spesso: “Fate di tutto, ma non fatene per carità una bandiera!“. Si argomenta che, lavorando con razionalità e coscienza dietro le quinte, si possono raggiungere le vere soluzioni possibili e i veri risultati concreti per i lavoratori e per le imprese.
Sul “Tavolo Carni” della Provincia di Modena abbiamo poi assistito per quasi due anni al coro di reprimende verso la nostra organizzazione perché, si dice, si punta il dito su una vertenza sindacale quando il problema è in realtà molto più ampio, di livello nazionale, se non europeo o chissà, mondiale. Non bisogna partire da una singola azienda, si continua a dire, ma dall’alto, con leggi uguali per tutti! Dall’alto: eh già! Certo che se il mondo fosse diverso, meno cattivo, le cose andrebbero meglio anche per i lavoratori degli appalti del distretto delle carni di Modena, ma il mondo non cambia da solo e soprattutto non cambia dall’alto.
Ebbene, la prima cosa di cui avere consapevolezza è che tutte le forze in gioco in questo distretto industriale hanno le loro bandiere: chi le tiene piegate in tasca e chi le fa sventolare. Con la bandiera piegata in tasca si può fare lobby in Parlamento per depenalizzare il reato di somministrazione fraudolenta di manodopera, oppure si può decidere a tavolino di far fuori da un’azienda i lavoratori che scioperano, oppure si può organizzare l’apri e chiudi delle false cooperative per sottrarre denaro alla famosa collettività.
Purtroppo accade che i lavoratori degli appalti della Castelfrigo, invece che stare zitti, hanno scelto di gridare mentre sono cacciati da quel sito produttivo. E gridano che il sistema degli appalti li ha usati e gettati. Che le cooperative sono false e che i presidenti sono dei prestanomi. Che i capi e i caporali delle cooperative si arricchiscono e fanno arricchire la Castelfrigo sull’evasione fiscale e contributiva, attirando in aggiunta altre illegalità, come il traffico di droga. Che un sindacato, che si chiama Fai-Cisl, fa parte del sistema, perché sottoscrive accordi di continuità occupazionale riservati ai lavoratori che stanno zitti (tanto per lanciare messaggi chiari).
Ora, dopo vent’anni di denunce e confronti tra persone per bene, si è arrivati a una generale consapevolezza che qualcosa non va, che non è solo un problema di lavoratori stranieri o di sindacati litigiosi, ma è un problema di quale territorio, di quale sviluppo, e di quale società vogliamo. Ora la FLAI-CGIL di Modena, nel suo ruolo di sindacato, affronta la soluzione di una parte di questi problemi perseguendo la soluzione di una vertenza sindacale ancora aperta. È per questo che non terremo le bandiere in tasca, ma continueremo a farle sventolare. E scusate il disturbo.
Flai/Cgil Modena
Modena, 9 gennaio 2018
Servizio TG TRC Modena, Edizione del 10/1/2018 delle ore 14
Servizio TG TRC Modena, Edizione del 10/1/2018 delle ore 14