30 Giu 2025 emergenza caldo, fillea, filt, flai, ordinanza caldo, ordinanza regione emilia romagna, salute sicurezza, temperature alte,
L’ordinanza approvata dalla Giunta Regionale è la prima risposta necessaria, ma servono interventi strutturali per tutti i settori coinvolti. Dal Governo nessuna risposta concreta per uscire dalla gestione emergenziale.
La Giunta Regionale dell’Emilia-Romagna ha approvato oggi su proposta dell’Assessore Giovanni Paglia l’Ordinanza che vieta il lavoro dalle 12.30 alle 16.00 ad ogni lavoratrice e lavoratore (senza distinzioni di ruoli, inquadramento e applicazione contrattuale) che operi in condizione di esposizione prolungata al sole nei settori agricolo e florovivaistico, nei cantieri edili e affini e nei piazzali della logistica destinati in via esclusiva al deposito merci nelle giornate ad alto rischio per la tutela della salute e della sicurezza di lavoratrici e lavoratori. L’atto della Regione riprende sostanzialmente i contenuti dell’Ordinanza in vigore durante l’estate 2024, estendendone l’applicazione anche ai piazzali della logistica e prolungandone la durata fino al 15 settembre (nel 2024 si era fermata alla fine di agosto). Le giornate ad “alto” livello di rischio saranno individuate attraverso il progetto Worklimate 2.0 (INAIL-CNR).
“Si tratta – commenta la CGIL – di un atto importante, che conferma un principio per noi assolutamente fondamentale: la tutela della salute e la sicurezza di chi lavora deve essere la priorità assoluta. Di fronte a temperature come quelle che si stanno registrando in queste settimane, servono risposte che mettano al primo posto la sicurezza e l’incolumità di lavoratrici e lavoratori. Anche oggi nella nostra Regione una persona ha perso la vita sul lavoro in un cantiere edile di San Lazzaro di Savena (Bo), in circostanze ancora da chiarire. E’ inaccettabile continuare a morire di lavoro: questa strage indegna di un paese civile va fermata con ogni mezzo. ”
“Come CGIL – continua il Sindacato – assieme a FILLEA CGIL (edilizia), FLAI CGIL (agricoltura) e a tutte le categorie coinvolte, avevamo richiesto alla Regione di estendere l’Ordinanza a tutti i settori in cui lavoratrici e lavoratori siano esposti al sole in maniera prolungata. Dalla Regione è arrivata una prima risposta con l’inclusione dei piazzali della logistica, ma continueremo a rivendicare interventi strutturali che diano risposte a tutte le lavoratrici e i lavoratori esposti al rischio calore. A tal fine, servono risposte concrete da parte del Governo che ancora oggi non si vedono all’orizzonte: occorre affrontare in maniera strutturale le conseguenze del cambiamento climatico nei luoghi di lavoro e servono interventi urgenti per garantire l’accesso agli ammortizzatori sociali a tutti i settori e i lavoratori interessati.”
“L’Ordinanza – chiude la CGIL – rappresenta un punto di riferimento importante. Come Organizzazioni Sindacali, fermo restando il completo e pieno rispetto dell’Ordinanza, siamo disponibili al confronto con tutte le aziende e le associazioni di impresa per discutere le condizioni organizzative e gli strumenti da adottare (rimodulazione orari di lavoro, ritmi e carichi di lavoro, dispositivi di protezione, investimenti infrastrutturali, ecc) a tutela della salute e della sicurezza, sia per chi lavora all’aperto che per chi lavora al chiuso.”
Bologna, 30 giugno 2025
Cgil Emilia Romagna