12 Feb 2015
L’attentato alla sede di Charlie Hebdo del 7 gennaio scorso ha rilanciato come mai prima d’ora i discorsi xenofobi e, in particolare, islamofobi. Protagonista di questo rilancio è la destra italiana, in testa la Lega Nord e i gruppi neofascisti, e, dove governa, la destra trasforma le sue parole d’ordine in norme. Come in Lombardia, dove il parlamento regionale il 27 gennaio ha approvato una legge che per colpire le moschee attacca i luoghi di culto di tutte le religioni. Ribattezzata dall’opposizione “legge anti- moschee”, il provvedimento impone una serie di adempimenti che sono un vero e proprio percorso ad ostacoli: dagli impianti di video-sorveglianza collegati con le forze dell’ordine a tecniche costruttive rispettose del paesaggio lombardo: niente minareti, insomma. Inoltre, “Resta ferma la facoltà per i comuni di indire referendum nel rispetto delle previsioni statutarie e dell’ordinamento statale” , previsione illiberale che fa dipendere i diritti delle minoranze dagli umori delle maggioranze. Non ha nessuna intenzione di rispettare la legge regionale la città di Milano. Il sindaco Giuliano Pisapia procederà al bando per la costruzione di tre nuovi luoghi di culto, due dei quali probabilmente saranno moschee. Per la giunta Pisapia la legge è incostituzionale