LA BUONA SCUOLA CONTINUA A DIMENTICARLI

30 Mar 2015

 

LA BUONA SCUOLA CONTINUA A DIMENTICARLI/1

di Arturo Ghinelli

 

Gli 800 mila figli di immigrati che frequentano la scuola in Italia sono l’ultimo pensiero della “buona scuola” di Renzi. Infatti l’unico punto in cui compaiono gli alunni Cni (con Cittadinanza Non Italiana come di solito li chiama il MIUR ) è all’art. 2 del ddl presentato dal governo in cui si fa l’elenco dei possibili obiettivi di una scuola e all’ultimo posto troviamo scritto: “alfabetizzazione e potenziamento della lingua italiana per gli alunni stranieri”. Anche considerando che l’ultimo posto non sia una valutazione di merito, visto che saranno le scuole a scegliere tra questi 17 obiettivi, rimane il fatto che per nessuno di questi obiettivi sono previsti dei fondi aggiuntivi, perciò le scuole devono arrangiarsi. Bontà sua il ddl prevede che ”le istituzioni scolastiche possono attivare corsi opzionali di lingua e possono dotarsi, anche in rete tra loro, di laboratori linguistici”. Per la serie possono…se hanno i soldi. Una scuola può anche chiedere che le vengano assegnati degli insegnanti in più per l’alfabetizzazione dell’anno successivo, ma gli insegnanti in più verranno concessi solo dal MIUR, se ne avanzeranno a livello regionale. Chiedete, chiedete pure tanto non vi sarà dato! Infatti il faraonico ddl prevede degli stanziamenti straordinari solo per stabilizzare finalmente 100mila insegnanti precari in ottemperanza alla sentenza dell’UE, ma niente di più. Gli studenti figli di immigrati devono accontentarsi di quelle due righe a loro dedicate. Un signore, di cui a giorni si celebrerà l’anniversario della morte, è passato alla storia perché, tra l’altro, diceva: ”Gli ultimi saranno i primi”, ma purtroppo non è stato altrettanto puntuale nel precisare quando questo succederà.

LA BUONA SCUOLA CONTINUA A DIMENTICARLI/2

 

di Ciro Spagnulo

 

Sono oltre 800 mila gli alunni stranieri che popolano le aule italiane, ma, nonostante le promesse, “La buona scuola“, il piano di riforma dell’istruzione scolastica del governo, continua a non parlarne. Nel disegno di legge uscito nei giorni scorsi dal consiglio dei ministri, di loro si parla solo di sfuggita nell’articolo 2 dedicato ad “autonomia scolastica ed offerta formativa” a proposito di alfabetizzazione e perfezionamento della lingua italiana: “le istituzioni scolastiche possono attivare corsi opzionali di lingua e possono dotarsi, anche in rete tra loro, di laboratori linguistici”. Altro non c’è Per ricordare due delle promesse di cui sopra, nulla si dice sulle misure per evitare il rischio della formazione di classi-ghetto e nulla si dice sugli insegnanti L2, quelli in possesso di certificazioni che attestano la competenza per l’insegnamento dell’italiano a studenti stranieri. Sarà una svista, ma sa tanto di noncuranza.

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