CIE E CARA. AL VIA LA COMMISSIONE D’ INCHIESTA

30 Mar 2015

 

Nei giorni scorsi si è insediata a Montecitorio la Commissione parlamentare di inchiesta sul trattamento dei migranti nei centri di accoglienza, nei centri di accoglienza per richiedenti asilo e nei centri di identificazione ed espulsione.

Creata lo scorso novembre, entro un anno dovrà accertare, tra l’altro, se nei CDA, nei CARA e nei CIE si siano verificati comportamenti illegali e atti lesivi dei diritti fondamentali e della dignità umana e se, in particolare, siano stati praticati trattamenti disumani o degradanti nei confronti dei migranti; verificare se sia data effettiva e puntuale applicazione alle disposizioni e alle garanzie a tutela degli stranieri espulsi e trattenuti; valutare l’efficacia dell’attuale sistema dei CIE sotto il profilo dell’identificazione delle persone ivi trattenute, in relazione sia alla durata massima del periodo di trattenimento all’interno dei centri, sia alla sua proporzionalità rispetto al grado di privazione della libertà personale delle persone sottoposte a detenzione amministrativa; verificare le procedure adottate per l’affidamento della gestione dei CDA, dei CARA e dei CIE ai rispettivi enti; esaminare le convenzioni stipulate con gli enti gestori dei centri e accertare eventuali responsabilità relative alla mancata offerta dei servizi previsti; valutare la sostenibilità dell’attuale sistema sotto il profilo economico e la possibilità di adottare, a parità di risorse impiegate, nuove e diverse soluzioni normative per la gestione della questione dell’immigrazione.

La campagna LasciateCIEntrare auspica buon lavoro alla neonata Commissione d’Inchiesta sui ‪#CIE‬ e sui ‪#CARA‬ e mette a disposizioni i tanti rapporti e materiali raccolti nelle visite di questi quattro anni ma soprattutto si augura che il lavoro che dovranno svolgere i membri sia un lavoro scrupoloso di indagine, verifica e controllo, da un punto di vista non solo delle risorse economiche e dei flussi di gestione del denaro pubblico, ma della congruità dell’assegnazione degli appalti, della trasparenza e della corretta gestione degli stessi, e non ultimo ovviamente la garanzia della difesa dei diritti dei migranti nel nostro paese.

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