27 Feb 2020 cgil cisl uil, cgil cisl uil emilia romagna, coronavirus, salute sicurezza,
Diverse aziende stanno chiedendo ai lavoratori di autocertificare il proprio stato di salute. Registrati anche casi di allontanamento ingiustificato dal luogo di lavoro.
In queste ore, a seguito dell’emergenza Coronavirus, diverse aziende del territorio regionale, anche su indicazione delle associazioni di categoria, stanno richiedendo alle lavoratrici e ai lavoratori di compilare delle schede di autocertificazione/questionari riguardo al loro stato di salute, o proponendo altre modalità analoghe di profilazione di massa.
Dai territori, inoltre, ci arrivano anche segnalazioni di persone allontanate dalle imprese e dai cantieri senza alcuna giustificazione.
Alla luce di tutto questo, come CGIL CISL UIL dell’Emilia-Romagna chiediamo alle aziende, fuori dalle procedure definite dalle autorità competenti, di non assumere iniziative in modo unilaterale che possono creare allarmismo e panico, nonché ledere i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.
Per questa ragione, riteniamo necessario ribadire alcuni punti, nonché informare le RSU, gli RLS e i lavoratori che:
- non è obbligatorio compilare alcun questionario o autocertificazione proposti dalle aziende o altri enti che non siano quelli preposti (Dipartimento di Igiene Pubblica dell’Ausl);
- l’autocertificazione che alcune imprese stanno richiedendo è illegittima oltre che essere una falsa tutela per i lavoratori, in quanto ci sono già le autorità competenti e le procedure previste dall’ordinanza regionale. Si precisa che la sorveglianza sanitaria attivabile dai medici competenti può riguardare solo i rischi professionali;
- i cittadini che hanno avuto contatti con persone contagiate nella zona rossa in paesi soggetti a infezioni da Coronavirus, o che abbiano accusato sintomi legati all’infezione, hanno già l’obbligo di dichiararsi alle autorità competenti chiamando il numero verde regionale 800.033.033;
- solo le autorità competenti possono attivare il protocollo sanitario previsto (quarantena, tampone, ricovero in strutture specializzate, ecc.);
- le aziende (in accordo tra medico competente, responsabile del servizio di prevenzione e protezione e rappresentante dei lavoratori per la sicurezza) devono evidenziare con cartellonistica specifica le azioni igienico sanitarie previste dal protocollo fornendo prodotti specifici ed adeguati dispositivi di prevenzione ove necessari;
- il solo medico competente può indicare prescrizioni volte a tutelare eventuali soggetti a rischio per i quali, a fronte di determinate patologie, l’eventuale contagio potrebbe avere conseguenze di gravità;
Come CGIL CISL UIL possiamo renderci disponibili ad incontri con le aziende e i lavoratori per concordare eventuali misure da adottare, sempre con l’obiettivo di tutelare le lavoratrici e i lavoratori.
CGIL CISL UIL Emilia-Romagna
Bologna, 27 febbraio 2020
- News Coronavirus
- Coronavirus: Garante Privacy, no a iniziative fai da te nella raccolta dei dati (fonte: puntosicuro.it)
“[…] I datori di lavoro devono invece astenersi dal raccogliere, a priori e in modo sistematico e generalizzato, anche attraverso specifiche richieste al singolo lavoratore o indagini non consentite, informazioni sulla presenza di eventuali sintomi influenzali del lavoratore e dei suoi contatti più stretti o comunque rientranti nella sfera extra lavorativa. […]” - Visita anche la pagina del Dipartimento Salute e Sicurezza della Cgil