27 Gen 2020 ambiente confinato, salute sicurezza, spazi confinati,
Anche se sono ancora molti gli infortuni gravi e mortali – come quello avvenuto nella vasca di liquami ad Arena Po (PV) il 12 settembre 2019 – che avvengono negli ambienti confinati o a rischio di inquinamento, questi luoghi di lavoro non trovano ad oggi una collocazione esplicita all’interno del corpus del Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (Dlgs. 81/2008). E anche l’emanazione del DPR 14 settembre 2011, n.177 – “Regolamento recante norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinanti” – ha generato, come ricordato anche in molti articoli pubblicati dall’Ing. Adriano Paolo Bacchetta sul nostro giornale, diversi problemi applicativi ed interpretativi, ad oggi non ancora risolti. Inoltre il DPR 177/2011 introduce “criteri vincolanti di qualificazione che si inseriscono però in un sistema nazionale generale di qualifica fortemente differenziato tra settore pubblico e privato”. E anche la giurisprudenza legata ai casi di infortunio in ambiente confinato “soffre della mancanza di una trattazione più estesa del tema nella norma generale, nonché della mancata definizione chiara e univoca di ambiente confinato”.
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