12 Apr 2016 salute sicurezza, sisma, voucher,
Modena, 12 aprile 2016
Le recentissime tabelle ministeriali sull’intero 2015 che riportano gli esiti dell’attività di ispezione e controlli dentro le aziende, a proposito delle forme di irregolarità crescenti, consentono finalmente un raffronto più articolato per regioni e province.
Dati e tabelle in verità “riorganizzate”, sembra per complicarne la lettura, ma i raffronti che escono sono però estremamente preoccupanti.
-1) Calo inaccettabile delle possibilità ispettive per gli Organi preposti. A livello nazionale,il positivo incremento del 3,9% delle ispezioni effettuate dagli Uffici Provinciali del Lavoro – più 5.400 – viene rovesciato dal calo del 10,5% delle verifiche fatte da Inail e dal crollo del 31% di quelle Inps, per un totale di 16.422 controlli in meno!
Una spending review sospetta e colpevole, che non accettiamo, e che va invertita con urgenza.
Ovvie le negative ricadute anche a livello territoriale. In Emilia Romagna il totale dell’attività di vigilanza contro il lavoro irregolare ed abusivo, cala di ben il 6%, attestandosi sulle 10.814 ispezioni, con meno controlli in edilizia, agricoltura e manifatturiero! Un calo che pesa sulle province di Bologna, Forlì, Parma, Ravenna e Rimini. Più lieve per gli altri territori.
A Modena, ad esempio,diminuiscono le ispezioni in agricoltura, restano circa invariate nell’industria/manifatturiero, crescono però nell’edilizia – più 108 – grazie alla buona tenuta sui cantieri di ricostruzione post sisma.
-2) Crescono ancora le irregolarità ed illegalità accertate. Sia a livello generale/nazionale così come nel quadro emiliano romagnolo. Nella nostra regione crescono del 5,3% le rilevazioni di irregolarità, salendo al 58,3% e già questo fotografa un panorama in netto peggioramento e senza precedenti.
Ma l’allarme sindacale si accresce leggendo oltre la “media dei dati”, osservandoli nei settori economici e produttivi più radicati e significativi per la nostra economia.
In Emilia Romagna vanno oltre la già elevata media delle ispezioni dolose, il settore manifatturiero, l’attività immobiliare, l’agricoltura, la ristorazione! Addirittura sfondano la media, il settore dell’autotrasporto col 74,7% delle irregolarità. Con novità un po’ sconcertanti. Colpisce, in particolare, l’eccesso di lavoro nero in settori “guida” che dovrebbero essere “moderni e più tutelati”: servizi di informazione/comunicazione col 76%!
Davvero inquietante socialmente che addirittura nei servizi privati di sanità ed assistenza sociale, col 64% e nelle attività dei professionisti e tecnici, col 61% delle irregolarità registrate !!
Modena supera le “medie” regionali nella ristorazione, attività manifatturiere, magazzinaggio.
Modena sfonda la media nel classico autotrasporto e, novità strana, nelle comunicazioni.
Numeri? No. Si parla di donne e uomini, giovani, di immigrati e clandestini nei casi più umilianti, del loro lavoro disconosciuto e degradato a merce scadente perché privata dei diritti di base, dei contributi, del lontano futuro pensionistico, e sopratutto col quotidiano ricatto del “o così o stai a casa”.
-3) Numeri che poi descrivono anche la “natura e tipologia” delle irregolarità e reati accertati a danno dei lavoratori, oltre che a danno delle tante imprese che invece rispettano leggi e contratti.
La pesantezza dei nostri dati si rende ancor più evidente. Le ispezioni nella nostra regione hanno scoperto 6.320 casi oggetto di violazioni, 3.301 in lavoro del tutto nero – in rapporto a popolazione e numero imprese, con Modena al 2° posto – con 881 casi di grave violazione delle norme su salute e sicurezza, con Modena al 1° posto. Ben 442 i casi con “fenomeni di interposizione” illegale di mano d’opera o, per meglio capirci, di moderno caporalato, con Modena al 1° posto.
Addirittura 783 casi di “violazioni penali” vere e proprie, con Modena al 2° posto!
Un incredibile livello di irregolarità che produce, e non è un vanto, un record di “imponibile accertato” in capo alle imprese irregolari, di ben 52,76 milioni di euro in Emilia Romagna e di 9,44 milioni in provincia di Modena, prima in regione.
E guai dimenticare che questa crescente nuvolaglia di dati che colpiscono la normale regolarità del lavoro, sta crescendo a braccetto con l’altro boom dei voucher, che pure essi truccano e calpestano la dignità e la regolare retribuzione, con una dimensione intollerabile – ben 2.561.000 distribuiti in provincia di Modena – purtroppo ben coltivata anziché arginata dalle locali Associazioni delle Imprese !
Il prezioso lavoro degli Enti di controllo e della GdF è pregevole, ma non basta.
L’attenzione, le vertenze e le segnalazioni del sindacato sono fondamentali, ma occorre fare di più, allargando il fronte sociale, gli argini normativi e dei comportamenti quotidiani.
Un prossimo banco di prova concreto sarà l’esito del confronto regionale che entro il mese dovrà definire il Patto per il Lavoro, Appalti e Legalità, sottoscritto da Regione, sindacati e, speriamo, le parti datoriali a partire da Confindustria. Lavoro irregolare e sconfinamento in reati penali nei settori produttivi più “esposti”, sono il brodo di coltura del rischio peggiore delle illegalità economiche più pesanti, con richiami al riciclaggio e coinvolgimento di imprese malavitose sospette, specie nel crescente spazio dei subappalti nei cantieri e subaffitto di interi rami produttivi di nostre imprese, nell’agroalimentare ma non solo, e con la ramificazione strutturale delle coop fasulle, altro record nostrano.
Per stare al “concreto sindacale” e fuori dalle demagogie, è dimostrato e si vede nelle inchieste aperte, che questa estensione del lavoro senza regole e dignità, è anticamera dell’economia malavitosa.
È scritto nelle carte che hanno aperto il maxiprocesso Aemilia, con le 341 imprese citate seppur a diverso titolo.
È chiaramente scritto nell’atto del GUP che accoglie Cgil, Cisl e Uil quali Parti Civili in nome del lavoro regolare e legale che rappresentiamo.
È confermato pure dalle diffuse dichiarazioni del “recente” pentito Giglio, che descrive diffusamente il sistema appalti, subappalti, corruzione, caporalato, false fatturazioni per lavori – prima e dopo il terremoto – nel triangolo ‘ndranghetaro Bolognino-Bianchini-Giglio stesso…e poi con tanti altri.
Franco Zavatti, Cgil Modena-coordinatore sicurezza e legalità Cgil Emilia-Romagna
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