14 Set 2009
Il sindacato dei datori di lavoro domestico (Domina), alla luce dei dati del ministero dell’Interno, a più di dieci giorni dall’inizio della regolarizzazione di colf e badanti rileva una “partenza lenta” della sanatoria per cui “si e’ lontani dal minimo 500 mila domande e il massimo di 750 mila previste alla vigilia dal ministero”. Dal primo settembre a oggi si contano poco più di 46.095 domande, con un ritmo di 5 mila invii al giorno. Per Domina, la “mancata corsa potrebbe dipendere da tanti fattori”, come “una forte preoccupazione delle famiglie italiane, in merito alle possibili sanzioni in cui possono incorrere in caso di rigetto della domanda. Non e’ infatti chiara- si osserva – nonostante siano stati interpellati gli uffici competenti, ne’ la tempistica entro la quale le famiglie verranno chiamate per la stipula del permesso di soggiorno, ne’ i procedimenti che verranno aperti”.
Sono poi molti i datori di lavoro “che hanno alle loro dipendenze un lavoratore, nel 90% extracomunitario, acquisito dopo il 1° aprile 2009 e di cui pertanto non e’ possibile regolarizzare il rapporto lavorativo. Queste famiglie si trovano nella difficile decisione tra sostituire la badante adatta, reperita con fatica, o dichiarare il falso”. Infine, “i conti a mente fredda: oltre ai 500 euro di forfait che servono a sanare il lavoro in nero ci sono anche i contributi da versare all’Inps a partire dal primo luglio: ogni famiglia deve sborsare in poco tempo in media 1000 euro”. “Stiamo assistendo le famiglie- conclude la nota- nel miglior modo possibile: speriamo che le risposte da parte delle Prefetture arrivino in tempi brevi. Questo anche per evitare un primo versamento di contributi troppo oneroso, in quanto il calcolo viene effettuato dal primo luglio 2009 al momento della stipula del permesso di soggiorno”. (Redattore Sociale)
Fonte: Inca, 14.09.2009