09 Mar 2020 carcere sant'anna, cgil, fp,
La Cgil Modena non può che esprimere grande dolore per quanto accaduto nelle ultime ore presso la Casa Circondariale Sant’Anna di Modena, dove in seguito alle violente proteste dei detenuti, in particolare per le restrizioni ai colloqui dovute all’emergenza coronavirus, sei persone hanno perso la vita. Gli accertamenti che già sono in essere da parte delle autorità competenti verificheranno con precisione come e perché sia stato possibile un così tragico epilogo; come sindacato e come forza sociale di questo territorio, non possiamo però esimerci dall’affermare con nettezza che questi eventi non devono e non possono accadere.
Da diversi anni in particolare la Funzione Pubblica Cgil Modena denuncia lo stato di abbandono e la lontananza del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria dagli istituti penitenziari e da tutte le figure professionali che ci lavorano, producendo condizioni di lavoro che troppo spesso vanno ben oltre il livello di tollerabilità.
Non prestare ascolto alla qualità del lavoro di tutte le figure che operano in queste realtà e restare sordi alle richieste di ampliamento dell’organico e adeguamento delle strutture non è solo una mancanza di attenzione per la salute e la sicurezza dei lavoratori coinvolti, ma è anche un segno di scarso interesse verso le condizioni di detenzione e la tutela dei diritti del carcerato.
Chiediamo quindi alle istituzioni e alle forze politiche di prendersi carico dell’attuale difficile situazione in cui versano le carceri italiane, affinché si intervenga con un vera riforma del sistema penitenziario, ormai non più rinviabile, in grado di mettere al centro il lavoro di tutte le figure professionali e la funzione redentiva, di formazione e di reinserimento del sistema detentivo italiano.
Segreteria Cgil Modena
Modena, 9/3/2020